Un ristretto ma agguerrito gruppo di cittadini chiamati a raccolta dall’Osservatorio civico città attiva ha manifestato ieri mattina davanti allo Jazzolino
Come ogni ultimo venerdì del mese anche ieri mattina un ristretto ma agguerrito gruppo di cittadini ha manifestato davanti allo Jazzolino per rivendicare il diritto alla salute. Si tratta della sesta mobilitazione in piazza organizzata dall’Osservatorio civico città attiva che anche ieri ha chiamato a raccolta le associazioni del territorio per invocare risposte sul «diritto alla salute mortificato da trent’anni». Al centro della rivendicazione c’è sempre la qualità dei servizi erogati dal principale ospedale della provincia, lo Jazzolino di Vibo, e l’interminabile attesa della realizzazione della nuova struttura ospedaliera la cui prima pietra venne posata circa 20 anni or sono in località Cocari. Ma è tutto il sistema della sanità nel territorio provinciale, con le criticità di sempre (le carenze strutturali e d’organico soprattutto), a finire nel mirino dei contestatori. Portavoce del sit in è l’avvocato Francesca Guzzo, rappresentanti dell’Osservatorio civico Cittadinanza attiva. «Da sei mesi promuoviamo queste mobilitazioni per tenere accesi i riflettori sulle condizioni in cui versa la sanità a Vibo Valentia. Neppure l’arrivo dei medici cubani è servito per sopperire la carenza d’organico al pronto soccorso dello Jazzolino. Resteremo qui – avverte – fino a quando la sanità a Vibo non assurgerà a sanità umana».
Alla protesta anche Vincenzo Neri di Cittadinanzattiva da sempre in prima linea a difesa dei diritti dei cittadini. All’appello ha risposto nuovamente presente il movimento Vibonesi resistenti, rappresentato da Menella Potenza. «Non potevano non raccogliere questo stimolo perché riteniamo che si debba partecipare attivamente alla cosa pubblica, contro il malaffare e contro i disservizi di cui siamo pieni – ha affermato -. Riteniamo sia importante anche la partecipazione di tutti i cittadini e che i cittadini pretendano quelli che sono i diritti fondamentali: da questo deriva la qualità della vita. Noi siamo e saremo sempre dalla parte degli operatori della sanità, dei medici e degli infermieri e paramedici che fanno il loro dovere ma, al tempo stesso, saremo contro quella parte di personale caratterizzata da lassismo, menefreghismo e altri interessi». In piazza Fleming anche il presidente della Pro loco di Vibo Marina Enzo De Maria, per il quale «i politici dovrebbero mettere in campo ogni azione utile al fine di garantire i servizi sanitari essenziali, come i poliambulatori e il servizio di guardia medica, carenti in frazioni come Vibo Marina». Tra i manifestanti pure il poeta e scrittore Michele Petullà: «È finito il tempo delle parole – ha chiosato – è il momento di agire».
Fonte: ilVibonese