“Acalmar” fa appello alle istituzioni affinché venga riattivato l’ambulatorio di Reumatologia al Pugliese-Ciaccio

Riceviamo e pubblichiamo

In Calabria , la situazione delle persone affette da patologie reumatologiche e rare è drammatica ed è ulteriormente peggiorata, anche se da tempo non siamo più investiti dal dilagare della pandemia. Esistono già da anni atti ufficiali, approvati e deliberati dalla Regione, sul tema della tutela del diritto alla cura per le persone con patologie reumatologiche e rare che bisognerebbe tenerne conto e attuarli, senza ulteriori ritardi».Il nostro appello per il futuro prossimo è quello dunque di smettere di ignorare l’esistenza della Rete Reumatologica Integrata Ospedale-Territorio Hub/Spoke, in ottemperanza agli obblighi di legge (Dca 119/2017), approvata mai attuata e che vengano pubblicate al più presto i Piani Diagnostico Terapeutici Assistenziali (PDTA) per le patologie reumatiche quali artrite reumatoide, sclerosi sistemica, osteoporosi e spondiloartriti, redatti nel 2018 e mai approntati,e di riaprire al più presto i tavoli  tecnici da tempo sospesi, coinvolgendo tutti i gruppi di lavoro noi compresi. Ma non basta.

Una vicenda veramente assurda e lacerante, è quanto di singolare si verifica ancora presso l’ospedale Pugliese/Ciaccio di Catanzaro,nell’atrio d’ingresso di Medicina  Generale  al quinto piano , dove dimorano ogni giorno  tutti i pazienti convocati, dopo lunga lista d’ attesa per essere visitati, secondo le loro patologie, passando poi ad altro piccolo spazio, sempre  all’ingresso del reparto con medico specialista di turno, anche lui sofferente, costretto a gestire questo tour de force, in questi spazi miseri e pietosi.

Fra questi pazienti vi sono pure quelli affetti da patologie reumatiche, da noi rappresentati, chiamati perl’espletamento delle loro visite di controllo, già sofferenti in lista d’attesa da 12 mesi e più, e che, oltretutto, non possono neanche soddisfare i bisogni fisiologici importanti per mancanza di bagni.

Ma non servirebbe dire altro, perché proprio per risolvere questo caso pietoso, non ci vorrebbe molto e non ci vorrebbe niente, solo sapere ascoltare e onestà d’intenti. Infatti, noi abbiamo già indicato di utilizzare il percorso già esistente per il paziente reumatologico,richiamando la piccola struttura già in uso da anni, dal 2017, posto all’interno dell’ attuale struttura ambulatoriale, da noi a suo tempo conquistata con le nostre lotte, “come ambulatorio di Reumatologia”, ma poi chiuso perché  utilizzato per la Pandemia daCovid.

Oggi la struttura di   <ambulatorio di Reumatologia>, rimane ancora e sempre chiusa, o forse  viene utilizzata come  deposito di  non chiari motivi, non essendoci più nessuna segnaletica.

Facciamo appello alle Istituzioni  affinché si attivino per la stabilizzazione dell’Ambulatorio di Reumatologia già esistente. Noi tutti ci battiamo a spada tratta per la difesa della salute dei malati reumatici,e per ciò che riteniamo fondamentale: affermare i diritti spesso ingiustamente calpestati delle persone malate e con disabilità.

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