Agenda urbana: incontro con De Marco

L’incontro avuto venerdì scorso al Centro Polivalente con il responsabile di Agenda Urbana, Antonio De Marco, non aveva natura interlocutoria bensì di approfondimento dei bandi che interessano la compagine sociale cittadina. I primi due prevedono un finanziamento per interventi riguardanti minori e persone senza dimora fino a duecentomila euro, con scadenza ai novanta giorni dalla pubblicazione; l’altro, per la misura 9.6.6., con scadenza dopo centoventi giorni, destina i cinque milioni di investimento alla ristrutturazione di dieci immobili della città che saranno assegnati ai progetti degli organismi del Terzo Settore maggiormente sostenibili. Come hanno ben spiegato il portavoce del Forum del Terzo Settore di Catanzaro-Soverato, Giuseppe Apostoliti, ed il direttore del CSV di Catanzaro, Stefano Morena, affiancato dal presidente Luigi Cuomo, quella che deriva dai bandi è un’occasione irripetibile. Ma al tempo stesso si porta dietro un rischio davvero grosso: quello di tornare “all’anno zero” ad intervento concluso, come spesso accade in un contesto debole dal punto di vista delle politiche sociali qual è quello cittadino. Il direttore Morena non ha nascosto le proprie perplessità, specie se si pensa alla scarsità di risorse umane impiegate nel settore ed alla mancanza di strumenti operativi (i piani di zona che dovrebbero garantire i livelli minimi di assistenza, non ancora approvati, la dicono lunga a riguardo) che rendono davvero complicato incidere sul tessuto sociale della città in piena continuità. Eppure vale la pena provarci, abbattere le iniziali resistenze e cominciare a progettare in rete su obiettivi comuni, in virtù del principio costituzionalmente garantito di sussidiarietà, che possano rilanciare l’immagine della città e garantire un futuro possibile ai cittadini più in difficoltà.
Dal canto suo, il dirigente De Marco ha ammesso il carattere “esasperato” che connota la sostenibilità economica delle iniziative secondo quella che è la logica europea, ma, al di là degli aspetti tecnici e burocratici dei bandi sui quali ha dovuto soffermarsi, ha comunque fatto leva sull’opportunità di mettersi alla prova nel progettare “ad ampio raggio”. Solo gli enti del terzo settore che saranno capaci di dare vita a proposte sostenibili nel tempo potranno infatti concorrere alla gestione di immobili di pregio completamente ristrutturati con l’auspicio che non rimangano “cattedrali nel deserto”, come prevede il bando 9.6.6, o al finanziamento di interventi socialmente rilevanti per i minori o i senza dimora.
Ufficio stampa CSV Catanzaro

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