Al via il sesto anno accademico dell’Università del volontariato

Dall’immigrazione alle raccolte fondi, da come organizzare il recupero delle eccedenze alimentari all’utilizzo dei social network: a Milano aperte le iscrizioni dei corsi, che prevedono anche uno stage di 20 ore in un ente del Terzo settore. Già formate 8 mila persone.

MILANO – Immigrazione, riforma del Terzo settore, raccolte fondi, social network e innovazioni digitali, recupero delle eccedenze alimentari: sono alcune delle materie che verranno approfondite durante il nuovo anno accademico dell’Università del volontariato di Milano, ideata da Ciessevi Centro Servizi per il Volontariato Città Metropolitana. Sono aperte le iscrizioni. Si può seguire anche un singolo corso oppure prendere parte a un vero e proprio percorso universitario strutturato, che conduce il candidato alla realizzazione e discussione di una tesina finale e il conseguimento del relativo diploma. Una volta affrontato con successo un semplice colloquio motivazionale di selezione, l’iscritto concorderà e seguirà un piano di studi personalizzato (3 corsi base obbligatori, 3 specialistici a scelta) per poi completare la formazione, sul campo, con 20 ore di stage in un ente del Terzo settore.
Arrivata al sesto anno, l’Università del volontariato ha formato finora oltre 8 mila persone. “Il tema migranti sarà uno dei punti focali di questo anno accademico – spiegano gli organizzatori – e vedrà in cattedra docenti provenienti sia dal Dipartimento di Scienze della mediazione linguistica e di studi interculturali che dal Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche dell’Università Statale di Milano con l’obiettivo di delineare e comprendere il fenomeno delle migrazioni nella sua complessità (tramite il commento di fonti statistiche, rapporti e produzione accademica sul tema), ma anche conoscere modalità di esempi e modelli pratici di intervento, grazie al coinvolgimento di operatori e volontari già impegnati in questo campo”.
In collaborazione con i docenti dell’Università Iulm si approfondiranno le tematiche sociali del “comunicare il volontariato”. Inoltre, saliranno in cattedra, sempre nel nome della “digital welfare innovation” e della condivisione di “saperi digitali”, professionisti provenienti da Google, LinkedIn e Airbnb con corsi specifici.
L’Università del Volontariato ha deciso di dedicare infine un corso specifico al tema del recupero alimentare di prossimità, per aiutare le associazioni e i volontari ad entrare in contatto con la piccola e media distribuzione meneghina e così cooperare insieme per valorizzare il cibo deperibile di giornata ed evitare che finisca nel cestino.
Università del Volontariato, inoltre, eroga tre tipi di Master specialistici: per dirigenti del terzo settore (45 ore), per i formatori del terzo settore (40 ore), e, novità di questo anno accademico, un master dedicato alla “progettazione”, suddiviso in 9 appuntamenti, per un totale di 36 ore in aula + FAD, con al centro tematiche quali I bandi di finanziamento ed i formulari, La progettazione europea e l’importanza delle Reti. Su www.univol.it le informazioni per iscriversi. (dp)
Fonte Redattore Sociale

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