Alla ricerca di un lavoro? Il volontariato fa curriculum

 

Alla ricerca di un lavoro? Il volontariato fa curriculum

 

A Milano incontro organizzato tra Università del Volontariato di Csv, i principali atenei della città e

mondo del lavoro. Obiettivo: arrivare ad una certificazione delle competenze acquisite durante

l’esperienza di volontariato

 

MILANO – Alla ricerca di un lavoro? Meglio scrivere nel curriculum ogni esperienza di volontariato. Lo rende più interessante agli occhi dei selezionatori del personale. “Dimostra che il candidato al posto di lavoro è una persona intraprendente -afferma Sergio Di Minica, account manager Pes (Public mmployment services) di Randstad Italia-. Inoltre vuol dire che ha sviluppato competenze importanti, spendibili anche sul lavoro, come quelle relazionali, la capacità di lavorare in team o di assumersi responsabilità”. Il selezionatore di Randstad è uno dei relatori che interverranno, sabato 10 novembre alla Fabbrica del Vapore (dalle ore 10.30 -via Procaccini 4), al convegno “Il Sapere del Volontariato. Le Università per il volontariato”, organizzato da Comune di Milano e Centro di Servizio per il Volontariato Città Metropolitana. Una mattinata di condivisione e approfondimenti, promossa nell’ambito di MiGeneration-net, la rete di associazioni per le politiche giovanili di Milano e inserita nel cartellone di eventi per il Ventennale di CSV Milano. Un appuntamento che si prefigge di promuovere il confronto e lo scambio tra le Università meneghine sul tema della valorizzazione e promozione delle esperienze di volontariato e che vedrà protagonisti docenti e referenti provenienti da Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Milano Bicocca, Università Commerciale Luigi Bocconi e Università IULM. “Con la nostra Università del volontariato siamo arrivati al settimo anno accademico -sottolinea Patrizia Bisol, responsabile prodotti e servizi per i cittadini e i volontari di Csv-. E abbiamo sviluppato partnership con gli atenei milanesi. Ora frequentano i nostri corsi, che permettono l’acquisizione di crediti formativi, anche molti studenti universitari. E abbiamo aperto due sportelli di orientamento al volontariato: alla Bocconi e alla Statale”. L’Università del Volontariato di Ciessevi ha finora erogato 337 corsi con oltre 4mila ore di formazione e la partecipazione di circa 11mila corsisti. 

La sfida, ora, è quella di creare un sistema che certifichi il valore delle esperienze di volontariato. Una certificazione così spendile sia nel mondo del lavoro che in quello universitario. “I giovani sono molto interessati al volontariato -aggiunge Bisol-. Al nostro sportello in Bocconi, aperto una mattina alla settimana, facciamo circa 200 orientamenti all’anno. Valutiamo con ciascuno quali sono i suoi desideri e aspirazioni e valutiamo insieme in quali associazioni possono impegnarsi”. 

Sabato, dopo i saluti istituzionali di Laura Galimberti, assessore all’Educazione e Istruzione, e Ivan Nissoli, Presidente Ciessevi, partirà la tavola rotonda dal titolo “Il valore delle esperienze per le università: quando le università si mettono in gioco per favorire la crescita delle organizzazioni”. Un dialogo tra Giorgio Fiorentini (Docente Senior Bocconi e promotore di Campus Life), Paolo Cherubini (Pro-Rettore alla didattica Bicocca), Stefania Romenti (Docente IULM), Paola Bonizzoni (Docente Università degli Studi di Milano) per approfondire il valore della collaborazione tra gli atenei milanesi e il progetto di successo dell’Università del Volontariato. A conclusione del Panel, allargando la riflessione dall’esperienza di Volontariato dalle Università ai quartieri della Metropoli, Anna Prat, Dirigente Responsabile dell’Unità di Sviluppo Piano Periferie del Comune di Milano, risponderà invece alla domanda: come si inserisce il volontariato nel processo di rigenerazione dei quartieri? 

Il secondo panel, dal titolo “Università e volontariato: insieme per gli studenti”, sarà dedicato a un approfondimento sulle opportunità che ogni ateneo ha attivato per avvicinare i propri studenti al mondo del Volontariato. Interverranno Barbara Rosina e Simona Tosca  (Università degli Studi di Milano, COSP) per presentare il neonato UniMi Volunteer, Laura Appiani (Università degli Studi di Milano Bicocca) con il Progetto BBtween che ha previsto la validazione, attraverso Open Badges, delle competenze acquisite dagli studenti attraverso percorsi di volontariato in associazioni. Concluderà gli interventi Sonia Giudici (Università Commerciale Luigi Bocconi) presentando il progetto del desk attivato in ateneo 6 anni fa per l’orientamento al volontariato di studenti e docenti. 

Sullo specifico tema della valutazione e certificazione delle Competenze, sia a livello nazionale che europeo, sarà incentrato il panel di chiusura “Università e volontariato: le competenze acquisite dalle esperienze di volontariato”. La tavola rotonda vedrà protagonisti Elisabetta Perulli (INAPP) a presentare lo scenario italiano ed europeo dei sistemi di validazione e certificazione delle competenze acquisite attraverso esperienze di apprendimento non formale e/o informale. Sergio Di Minica, Account Manager PES (Public Employment Services) di Randstad Italia altresì porterà il punto di vista delle aziende delineando l’importanza delle esperienze di volontariato nel curriculum dei candidati a caccia di impiego. Chiude il panel Glenda Pagnoncelli (CSV Milano) presentando il Progetto europeo Lever Up, modello sperimentale a livello continentale di validazione e certificazione delle competenze dei Volontari. Per ulteriori informazioni: www.csvlombardia.it/milano. (dp)

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