Alla scoperta del “palatium”… residenza di un potente dominus
Loredana NicolòPortigliola
Stupisce e affascina la visita al palatium in località Quote San Francesco di contrada Torre, aperto per la prima volta a circa quarant’anni dalla scoperta. Un miracolo reso possibile dalle Giornate d’Autunno del Fondo Ambiente Italiano (Fai), la cui edizione 2020 è stata dedicata alla fondatrice e presidente onoraria, Giulia Maria Crespi, scomparsa a luglio scorso.
Cielo plumbeo ma fortunatamente l’illustrazione del sito da parte dei ciceroni – tra cui spigliati liceali dell’“Ivo Oliveti” di Locri – non è stata funestata dalla pioggia. Come raccontato con bravura dai volontari Fai, «poco lontano dal tratto Sud dalle mura di cinta di Locri, nel comune di Portigliola, sorge il monumento più significativo del periodo tardoantico (V-VII secolo d.C.): il palatium di Quote San Francesco. Si tratta di un complesso eccezionalmente conservato di cui facevano parte un edificio termale e un nucleo residenziale, forse articolato originariamente su due piani, un tempo creduto una chiesa paleocristiana. Il palatium era la residenza fortificata di un potente dominus, forse al centro di un’ampia proprietà terriera, sviluppatosi in un momento storico in cui la società si trasformava e assumeva l’aspetto che sarà caratteristico dell’età medievale. Per le sue caratteristiche architettoniche e funzionali, quella di Quote San Francesco è stata generalmente definita praetorium o, meglio, villa-praetorium, intendendo con questa definizione un “centro di potere della zona da cui erano controllati i vici circostanti”. La vita del palatium di Quote SanFrancesco si protrasse fino al VII secolo d.C. quando le incursioni arabe e il diffondersi della malaria provocarono il definitivo abbandono dell’area e portarono allo sviluppo di Gerace».
Un grazie di cuore, dunque, alla delegazione Fai della Locride e della Piana, di cui è a capo Immacolata Roberta Curinga, per aver aperto al pubblico per la prima volta questo sito pregno di storia. Che rimanda ai preziosi reperti custoditi nel vicino Parco archeologico di Locri Epizefiri – oggetto delle amorevoli cure della direttrice Rossella Agostino, che segue anche il Museo archeologico nazionale di Locri – dove, all’interno del Casino Macrì, è possibile ammirare il sigillo in piombo rinvenuto a Quote San Francesco e su cui è presente l’iscrizione “Stefanou (E)piscopu” evidenziando l’appartenenza al vescovo Stefano “con tutta probabilità lo stesso che nel 680 partecipò al Sinodo romano e che sottoscrisse gli atti con la formula “… Stephanus gratia Dei Episcopus Sanctae Locrensis ecclesiae…”
Delegazione Fai che, a sua volta, ha pubblicamente ringraziato – anche per il tramite dei giovani ciceroni – il dott. Francesco Macrì (il terreno dove è stato scoperto il palatium appartiene alla sua famiglia) per aver concesso questa rara possibilità.
Ma anche l’Amministrazione guidata dal sindaco Rocco Luglio si è naturalmente dimostrata sensibile all’iniziativa del Fai, concorrendo a rendere decoroso il sito prima di esporlo agli occhi dei visitatori.
In conclusione, assolutamente da non perdere il prossimo appuntamento delle Giornate d’Autunno: domenica 25 ottobre il palatium sarà di nuovo visitabile – previa prenotazione obbligatoria – ogni mezz’ora dalle 10 alle 12 e poi alle 14 e 14:30.
Il sito Quote S. Francesco visitabile dal pubblicoper la prima volta