Nel 155° anniversario del ferimento di Giuseppe Garibaldi avvenuto il 29 Agosto 1862 in Aspromonte, il Presidente dell’A.N.G. Associazione Nazionale Garibaldina “Anita e Giuseppe Garibaldi“, la Delegazione culturale di Strongoli e della Calabria “ F.lli Attilio ed Emilio Bandiera, con il Cav. Vincenzo Costa assieme al presidente Nazionale di Roma D.ssa Maria Antonietta Grima in Serra in un contesto storico-culturale portato avanti da anni, sono intervenuti alla cerimonia con la deposizione d’una corona d’alloro al Mausoleo di Giuseppe Garibaldi a ricordo dei mille, caduti in Aspromonte ed altri generosi rimasti ignoti per l’infinito amore per la grande Patria a Santa’Eufemia d’Aspromonte .
Così Garibaldi descrisse, in poche righe, nelle sue memorie, il fatto: “nel ’62 l’esercito italiano, perché più forte, e noi deboli assai, ci votò all’esterminio ed alacremente corse su di noi come su briganti, e forse più volentieri! Intimazioni non ve ne furono di sorta…; si trattava d’esterminio e siccome tra figli della stessa madre potevasi temere titubanza, cotesti ordini furono senza dubbio, di non dar tempo nemmeno alla riflessione”. Quel ripetere due volte e sterminio, ci fa capire bene ciò che ha rappresentato per l’Italia l’Aspromonte : spazzare una volta per tutte il nemico.
Era il 29 agosto 1862. Erano ben 3.500 uomini. Ben disposti, i volontari osservavano la veloce marcia d’avvicinamento dei Bersaglieri, guidati da Pallavicini. Giunti a lungo tiro di fucile, Pallavicini dispose la truppa a catena, i bersaglieri davanti, ed avanzò risolutamente sui volontari “a fuoco avanzando”.
A quel punto il Generale corse di fronte alla propria linea e prese ad urlare di cessare il fuoco: “No, fermi. Non fate fuoco. Sono nostri fratelli”. Fu ubbidito dal grosso dei volontari, sinché il centro del Menotti prese a rispondere, anzi caricò i bersaglieri e li respinse. Garibaldi sostenne che si trattava di “poca gioventù bollente” che reagì per la insostenibile tensione. Sicuramente avevano contravvenuto ad un suo ordine esplicito.
Negli altri settori, gli assalitori, non trovando resistenza, continuavano a salire sparando ed accadde l’inevitabile: Garibaldi, in piedi allo scoperto fra le due linee, ricevette due palle di carabina, all’ anca sinistra e al malleolo destro. Quest’ultima ferita fu causata dal tenente Luigi Ferrari, comandante di compagnia del 4º battaglione. Nel contempo veniva ferito al polpaccio sinistro anche Menotti. Immediatamente dopo anche Ferrari venne colpito, dal fuoco di risposta, nel medesimo punto. L’episodio della ferita di Garibaldi sarà ricordato in una celebre ballata cantata su un ritmo di marcia dei bersaglieri.
La cerimonia è stata organizzata dall’Amministrazione Comunale di Santa Eufemia d’Aspromonte, presenti il Sindaco Dr. Domenico Caiazzo, il Prof. Pasquale Amato, il Presidente del Parco dell’Aspromonte Dr. Giuseppe Bonanno, e il Dr. Cosimo Petrolino.
Oltre all’orchestra formata da giovani ragazzi, che ha allietato la giornata con musiche patriottiche erano anche presenti l’Associazione Bersaglieri, i Soci ANG di Strongoli, M.F. Fragale, Michele Costa, Claudio Bianchi.
Il silenzio suonato dal trombettista dei militari ha concluso la giornata dedicata al ricordo di tanti militari e civili morti per l’Italia.
Il Presidente A.N.G. Calabria
“ F.lli A. e E. Bandiera “
Cav. Vincenzo Costa