“Quando l’anima è satura dentro di amarezza e dolore diventa incredibilmente bella e addirittura potente” recita una poesia di Alda Merini. E le anime sono quelle degli ospiti del Centro Clinico San Vitaliano che afferiscono ai reparti della Riabilitazione estensiva, della Sclerosi laterale amiotrofica e del Centro Diurno e che giovedì 17 dicembre alle ore 16 saranno i protagonisti di un Atelier di terapie espressive psico-corporee dal titolo “Anime oltre i limiti”, che si terrà nella palestra del Centro Clinico in via Tommaso Campanella. “Persone – afferma il direttore sanitario Giuseppe Mancuso – che grazie a queste attività ridiventano protagoniste della loro vita, che ritrovano lo spazio e il tempo di un’esistenza che la malattia ha negato, che non si rassegnano all’immobilità e che ritornano ad essere visibili grazie ad un processo anche creativo e principalmente artistico che coniuga l’energia cinetica del corpo con l’esperienza spirituale ed emotiva di chi la compie, creando a volte nuovi significati di vita”. “Anime oltre i limiti” è un titolo emblematico che racchiude il concetto di una totalità individuale che è raggiungibile solo attraverso l’anima che non può esistere senza l’incontro con l’altro e solo insieme riescono a superare ogni possibile limite sia fisico che psicologico.
“La spiegazione della terapia psico-corporea – dice lo psicoterapeuta del San Vitaliano Domenico Mauro- è riassunta nell’espressione dello psicoanalista Carl Gustav Jung: “La psiche dipende dal corpo e il corpo dipende dalla psiche”. In questa prospettiva, il corpo cosciente esprime le sinergie inscindibili fra corpo e psiche: la parola, il corpo, le emozioni e i pensieri interagiscono fra loro e vengono integrati nel processo individuale. Una particolare attenzione, nella pratica clinica, viene quindi dato alla storia personale, al linguaggio corporeo e alle emozioni. Un disagio psichico, infatti, può essere espresso sotto forma di disagio fisico, corporeo, muscolare e viceversa. Per Psicoterapia Espressiva, si intende, invece, quella disciplina che si basa sul riconoscimento che il corpo e la mente fanno parte di un tutt’uno. L’idea centrale è che lasciando fluire e facilitando la libera espressione dell’individuo, si inneschi un processo di integrazione fra gli aspetti emotivi e razionali, fra gli aspetti corporei e mentali, fra le parole e le immagini”. Il setting di terapia espressiva psico-corporea è stato realizzato grazie ad un lavoro di squadra dell’equipe multidisciplinare del Centro Diurno, costituito dai fisioterapisti Stefano Fasano e Francesca Todaro, dalla terapeuta occupazionale Valentina Rubino, dall’educatrice Raffaella Pate, dalla logopedista Veronica Fabiano, coordinati dalla terapeuta espressiva psico-corporea Elena Sodano. L’equipe si avvarrà della preziosa collaborazione di Ruben Vono, della giovane pianista Elisa Teon, del maestro di tromba Angela Palaia che sarà accompagnata dalla pianista Annalisa Critelli. “Ci avvaliamo di tecniche il cui principio è l’uso psicoterapico del movimento – dice la Sodano – che hanno il potere di rompere gli schemi dei tradizionali metodi del “prendersi cura” principalmente con patologie fortemente invalidanti. Noi siamo corpi che si muovono, cambiano e si contagiano nell’incontro con altri corpi, che cercano e talvolta trovano lo spazio per incontrare le emozioni dell’altro e, quando questi corpi condividono anche la malattia, il disagio, la sofferenza, allora hanno una sfida in più da affrontare per poter sopravvivere, una sfida che si gioca nell’emozione di un “teatro corporeo” che nutre tutto il gruppo terapeutico rendendolo più forte e sicuro”.