“E’ solo l’inizio”. L’apertura ufficiale dei tavoli tematici per la programmazione dei Piani di Zona da parte dell’assessorato alle Politiche Sociali del comune di Catanzaro era attesa da tempo dal mondo associativo e del Terzo Settore in generale, e non solo per l’estremo ritardo con cui si dà per la prima volta avvio ad un processo che nel resto d’Italia si ripete con cadenza annuale.
Quel che è emerso, infatti, nel corso del primo incontro di lunedì mattina al Centro Polivalente, che ha posto al centro dell’attenzione i bisogni dei minori e degli anziani, in due momenti diversi, conseguenti l’uno all’altro, è la necessità di una collaborazione attiva tra le istituzioni e il privato sociale, soprattutto alla luce della recente riforma e dell’approvazione del Codice del Terzo Settore che, all’articolo 55, dà pieno riconoscimento agli enti del terzo settore di co-progettare e co-programmare assieme alle amministrazioni pubbliche per l’individuazione dei bisogni da soddisfare e degli interventi a tal fine necessari.
Il Piano di Zona è senz’altro lo strumento di programmazione partecipata e di orientamento delle politiche sociali che più di altri dà seguito al principio di sussidiarietà in base al quale ciascun ente esercita un ruolo di responsabilità: la Regione dà l’indirizzo, i comuni gestiscono i servizi, mentre agli enti del terzo settore spetta riportare l’attenzione sui bisogni reali del territorio ed avanzare proposte.
Ed un primo passo di “programmazione partecipata” l’assessorato alle Politiche Sociali del comune di Catanzaro, retto da Lea Concolino, l’ha fatto rivolgendosi al Centro Servizi al Volontariato “Calabria Centro” già nel novembre scorso per stimolare l’adesione delle associazioni mediante la compilazione di una scheda di rilevazione, sulla scorta delle tematiche proposte. “Mi auguro che questi tavoli tematici non rappresentino un fatto episodico, ma possano diventare permanenti nel gettare le basi per il consolidamento di percorsi di co-programmazione con tutti gli attori pubblici e privati coinvolti – è stato il discorso di apertura dell’assessore, affiancata dal dirigente del settore, Saverio Molica, e dalla responsabile del Piano, Francesca Vanessa Sorrento, che ha provveduto a fare una sintesi delle proposte ricevute – L’amministrazione comunale ha avviato, infatti, un programma di confronto con i soggetti del partenariato per la definizione di linee guida che serviranno allo sviluppo di una politica locale di servizi ed interventi sociali integrati”.
E nella compilazione delle schede le associazioni hanno riservato molto spazio all’analisi dei bisogni raccolti in anni di esperienza e di competenze acquisite “sul campo”, ma anche alle proposte che, se realizzate, possono contribuire alla definizione del nuovo Welfare territoriale. Sia in remoto che in presenza, i rappresentanti delle associazioni intervenute (Uici, Attivamente Coinvolte, Astarte, Centro Calabrese di Solidarietà, Acquamarina, Ginevra, Fondazione Città Solidale, Un raggio di sole, Anteas, Ada), ma anche delle istituzioni invitate (Asp di Catanzaro, Ufficio Scolastico Provinciale, Cgil, Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni in seno al Ministero della Giustizia), hanno lamentato unanimi difficoltà, frutto di un cambiamento epocale che ha fatto scoprire nuove sacche di povertà all’interno delle famiglie, e di un’emergenza pandemica tuttora in corso che ha avuto particolari ripercussioni tra i minori, sempre più bisognosi di nuovi spazi educativi e aggregativi nei quali esprimersi.
Dai contributi dei presenti, puntualmente raccolti dalla coordinatrice Giulia Menniti, referente dell’area promozione del CSV Calabria Centro (all’incontro hanno partecipato anche il presidente Luigi Cuomo ed il direttore Stefano Morena), è emerso infatti un quadro a tinte fosche determinato, in riferimento ai minori, dall’aggravarsi della povertà educativa che ha come estrema conseguenza l’abbandono del percorso scolastico, la marginalità sociale, l’utilizzo di sostanze stupefacenti, l’emersione di patologie di natura psichiatrica sempre più in giovane età e la commissione di reati. Anche rispetto agli anziani la situazione in città non è delle più rosee, e non è solo il problema dell’incedere dell’età e dell’aggravarsi delle condizioni di salute – che si ripercuote su quanti si occupano delle loro fragilità – a fare male, bensì è il peso della solitudine a schiacciare le esistenze di quanti trascorrono le loro giornate tra le mura domestiche o sulle panchine di corso Mazzini perché non sanno dove altro andare o a quali servizi rivolgersi.
Le intenzioni a fare bene e soprattutto “insieme” ci sono tutte, e più che mai in questo momento storico, in cui la legge allarga la partecipazione nella programmazione a tutte le parti in causa, enti del terzo settore compresi, come ha avuto modo di chiarire anche Giuseppe Apostoliti, portavoce del Forum del Terzo Settore di Catanzaro-Soverato. Siamo ad una svolta, e di portata storica, nella definizione dei Piani di Zona. Le prossime date in agenda sono quelle del 26 e del 27 maggio, con la trattazione, rispettivamente, dei temi riguardanti l’immigrazione e la disabilità, e la povertà e le dipendenze, ma a tutti è parso chiaro che la modalità del confronto e della programmazione a più voci è da perseguire come prassi comune per gli anni a venire.
Benedetta Garofalo
Ufficio stampa CSV Calabria Centro