Rosario Bressi resterà alla guida del Comitato territoriale di Catanzaro per altri quattro anni. I circoli Arci non hanno avuto dubbi e nel corso del congresso provinciale che si è svolto nel pomeriggio di martedì hanno approvato così, all’unanimità, il lavoro svolto da Bressi negli ultimi due anni. Squadra che vince d’altronde non si cambia tant’è che, forte del suo impegno e delle sue proposte, il riconfermato presidente non ha avuto alcun timore a rimettere il suo mandato nelle mani degli iscritti nonostante la scadenza naturale fosse fissata al 2024. Lui per primo sentiva, in effetti, la necessità di allineare il suo percorso a quello degli organismi regionali e nazionali. Ad affiancarlo la vicepresidente Diana Costanzo nonché un Consiglio direttivo composto dagli stessi esponenti che l’assemblea ha scelto quali suoi rappresentanti al congresso regionale in programma per il prossimo 22 novembre, ore 11, nella sala conferenze della sede Arci di via Conti Falluc proprio a Catanzaro. I designati sono ovviamente Rosario Bressi e Diana Costanzo, ma anche l’attuale presidente regionale, Giuseppe Apostoliti, insieme a Benedetta Cannistrà, Gianni Aversa, Egidio Bagnato e Tonino Raimondo. Tre poi i membri designati sia per il Collegio dei revisori, composto da Fortunato Colubriale, Michelangelo Nasso e Nicola Dardano, sia per il Collegio dei garanti costituito da Angelo Tomaino, Piero Procopio e Natale Grillone.
Sullo sfondo un’azione che riparte dall’attenzione ai bisogni della terza età con Bressi che ha esplicitato a più riprese la volontà di valorizzare tali questioni agguantando e realizzando progetti innovativi e coinvolgenti. Tutto senza escludere l’impegno contro la povertà educativa. Questa la ricetta che il presidente ha posto al cospetto di un’assemblea decisa a proseguire sulla scia di un impegno ad ampio spettro che «valorizzi quanto fatto finora con un occhio rivolto a quanto accade al livello nazionale». L’ha fatto per ribadire la scelta di campo dell’Arci Catanzaro a favore del rispetto dei diritti umani senza compromessi. Sulla stessa lunghezza d’onda Diana Costanzo che ha colto l’occasione per ribadire valori e ragioni poste alla base della manifestazione che pochi giorni fa ha portato a Roma centomila persone decise a spingere per una mediazione che ponga fine alla guerra in Ucraina. Anche tra Catanzaro e provincia l’associazione ricreativa e culturale italiana riparte dunque dalla necessità di prendere posizione stimolata dalla consapevolezza del fatto che – parola di Bressi – «in un momento di crisi della politica l’Arci non possa più tirarsi indietro». Entrare nel dibattito pubblico per agguantare le sfide della co-progettazione e della co-programmazione è dunque la mission che muove le redini di un’associazione, votata alla cultura e alla promozione sociale, ormai decisa a intercettare i bisogni più stringenti del territorio. Il comitato territoriale dei Tre colli intende così far valere sul campo anche la forza di numeri che riservano alla provincia del capoluogo di regione il trono di realtà Arci più grande della Calabria.
Ecco perché Bressi non nasconde neppure l’ambizione di «contribuire a far sì che il Comitato calabrese diventi uno dei Comitati più importanti, se non il più importante, del Sud Italia». Una sfida, la sua, che lo pone in totale sintonia con il disegno dell’attuale presidente regionale tant’è che, proprio a Catanzaro, Beppe Apostoliti ha ricordato come, nonostante due anni di pandemia, dal 2018 a oggi l’Arci Calabria sia risorta. Ha parlato di «associazione rimessa in piedi, ma che ora deve sapersi lanciare in una gestione tutta nuova del Terzo settore». Da qui la necessità di un confronto continuo e costante che coltivi e realizzi quello che Apostoliti continua a definire il suo sogno più grande ovvero «far restare i giovani in Calabria cogliendo in pieno le opportunità che ci sono». E ora l’attesa è tutta per il congresso regionale che, tra poco più di dieci giorni, sarà concluso dal responsabile organizzativo nazionale Walter Massa.