“Ascolta il tuo sguardo” non è solo il titolo del corto, realizzato all’interno della comunità specialistica per minori “Furfanti” gestita dalla cooperativa “Coriss”, ma è anche “l’ossimoro” che ha legato i numerosi interventi alla sua presentazione ufficiale, mercoledì mattina, alla Biblioteca Comunale, moderata dalla giornalista Benedetta Garofalo del CSV Calabria Centro.
Per la proiezione, in anteprima, di quello che condensa in pochi minuti le giornate che i minori, provenienti dal circuito penale, trascorrono in Comunità con i loro operatori, “Coriss” ha richiamato attorno a sé, le istituzioni – l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Catanzaro, Nunzio Belcaro, il dirigente del settore Antonino Ferraiolo, ed il sindaco di Settingiano, Antonello Formica, ove ha sede la Comunità – il Centro di Giustizia Minorile per la Calabria e la Comunità Ministeriale, nelle persone della direttrice Valeria Cavalletti e del direttore Massimo Martelli – oltre che professionisti, nella veste di relatori, rappresentanti del mondo del Terzo Settore e lo staff di “Furfanti” al completo, trainato dalla responsabile Carla Biamonte.
E questo soprattutto perché – come ha ben precisato il presidente della Cooperativa “Coriss”, Salvatore Maesano, nella sua relazione introduttiva – l’affidamento alle Comunità di questi ragazzi, che hanno già un passato sormontato da sbagli alle spalle, ed il successivo ritorno nelle famiglie di origine e reinserimento nella società, non rappresentano “un fatto privato”.
Tutti, infatti, nell’esercizio del proprio ruolo, devono ritenersi “compartecipi” del loro percorso di maturazione e di superamento delle fragilità che è forse un po’ più accidentato degli altri. Soprattutto in quanto conseguenza di un disagio su più fronti – e la direttrice Cavalletti ha messo in luce il disagio di natura psichiatrica, che è all’origine dei loro comportamenti in un numero sempre maggiore di casi – che è frutto di un cambiamento sociale, culturale ed ambientale vissuto, in primo luogo, all’interno delle loro famiglie. La neuropsichiatra Piera Stilo è stata molto chiara a riguardo: per instaurare un rapporto con ragazzi così fragili occorrono tempo, costanza, perseveranza. Occorre che imparino a fidarsi attraverso l’esempio, l’abbandono di pregiudizi, l’ascolto partecipato di quello che hanno da dire ed anche dei silenzi, perché le risorse per riempire quel vuoto sono già in loro possesso, ma devono poter fuoriuscire attraverso un lavoro su se stessi. Maggiore è il coinvolgimento delle famiglie, più ampie, poi, saranno le possibilità di successo. Nonostante la resistenza iniziale – come spesso capita nei confronti del tutore e del curatore, ha spiegato l’avvocata Nicoletta Politelli, visti come “nemici” perché di colpo svolgono le veci dei loro genitori – l’intensità di uno sguardo che si mette in loro “ascolto” può abbattere le barriere più insormontabili – ha proseguito la psicoterapeuta Graziella Mazza.
Ed è ciò che avviene per gli operatori di “Furfanti”, che ricominciano daccapo, con un percorso personalizzato, ogni volta che un nuovo ragazzo fa ingresso nella Comunità. Non è stato un caso, quindi, che proprio ai loro appassionati interventi – ed in particolare a quelli dell’educatrice Libera Veraldi, della psicologa Pamela Geracitano e dell’OSS Enzo Mauro – fosse affidata la parte finale dell’incontro, in cui poter riassumere le difficoltà, le ansie, le preoccupazioni, ma anche le tante gioie e soddisfazioni che si condividono in Comunità. E’ un incrocio di sguardi continuo, quello tra ragazzi ed operatori, che ogni giorno si fa sempre più carico di fiducia e di nuove possibilità. Attraverso il cambiamento sociale, culturale e comportamentale, che li vede, protagonisti, insieme, nel corto “Ascolta il tuo sguardo”.
Ufficio stampa CSV Calabria Centro