Avevano stampato messaggi di odio che circolano sulla rete per sensibilizzare i più giovani. Proprio un ragazzino ha strappato i volantini
Stavano attaccando dei volantini contro la violenza sulle donne quando sono stati intimiditi e minacciati da un ragazzo nel pieno centro cittadino. E’ accaduto nella serate del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza di genere, ad alcune attiviste ed attivisti del circolo Arci ‘Spalatori di nuvole’ di Crotone. L’accaduto mostra che ancora c’è tanto da lavorare per sensibilizzare soprattutto le coscienze più giovani. Il gruppo dell’Arci Crotone, formato da ragazzi e ragazze, aveva pensato all’iniziativa di attaccate dei volantini in luoghi simbolo della città (palazzi pubblici, scuole), preferendo alle manifestazioni un’azione di sensibilizzazione silenziosa, condividendo quelli che sono i commenti e le opinioni di chi anche online sparge odio, violenza e misoginia. Su ogni volantino, infatti, erano stampati messaggi violenti, sessualmente espliciti, di odio raccolti dalla rete social.
L’iniziativa è servita a dimostrare che, come si legge in un post di Arci Crotone, “la violenza di genere non è un problema individuale. Non è un caso isolato. Non è una fatalità. È un sistema.
È un sistema che si nutre del silenzio, della paura, dell’impunità. Si annida nei pregiudizi, nelle leggi insufficienti, negli sguardi e nelle parole che giudicano le vittime e non il carnefice. Un sistema che colpisce le donne, tutte le donne: le donne cisgender, le donne trans, le donne migranti, le donne disabili, le donne nere e le donne povere. Perché il patriarcato non discrimina quando si tratta di opprimere, ma si nutre delle discriminazioni che lasciamo prosperare”.
Quasi subito il gruppo dell’Arci che ha partecipato all’azione è stato seguito, intimidito e minacciato da un ragazzo giovanissimo in pieno centro alle 9 di sera, che ha anche strappato sotto gli occhi di tutti, i fogli affissi fino a quel momento. “Questo – si legge in una nota di Arci Spalatori di Nuvole – ci ha confermato ancora una volta quanto la violenza sia radicata già nei più giovani. Non è nostra intenzione esporre mediaticamente il ragazzo (probabilmente minorenne) o mostrare i video che ne ritraggono la violenza, ma vogliamo che le istituzioni siano al corrente del degrado sociale e della dispersione giovanile in cui verte la città di Crotone e che agiscano di conseguenza”.
Per l’Arci “il cambiamento è possibile, parte da chi governa, da chi educa, da chi racconta, da chi assiste e da chi si ribella”.
Per questo l’Arci Crotone annuncia una iniziativa mettendo a disposizione la sede del circolo ‘Spalatori di Nuvole’ “per disarmare il patriarcato” e lancia un appello: “Oggi più che mai, ci troviamo in un tempo che richiede voce, azione, e comunità. Negli spazi del nostro circolo, vogliamo fare molto più che parlare: vogliamo creare. Porta le tue idee, la tua passione, e la tua energia. Vogliamo costruire un luogo dove tutte le voci possano esprimersi, dove tutte le mani possano contribuire, dove ogni persona possa sentirsi parte di qualcosa di più grande. Vogliamo organizzare dei laboratori di autoformazione e spazi di confronto. Pianificare iniziative contro la violenza di genere e per i diritti di tuttə. Dare forma a progetti artistici e culturali. Creare una rete forte, solidale e intersezionale”.
Fonte: ilCrotonese