A darne, commossa, notizia è la presidente provinciale Caterina Forelli dopo il rogito: «Trecento metri quadrati di “Casa del donatore” per renderci indipendenti da Catanzaro e progredire nelle nostre attività»
Consiglio direttivo ricco di notizie positive quello di lunedì scorso per l’Avis provinciale che, secondo quanto riferito dal gruppo in una nota, si è aperto con la notizia più attesa: l’ottenimento di una nuova sede. «Abbiamo appena firmato dal notaio – ha dichiarato commossa la presidente Caterina Forelli – l’atto d’acquisto dei nuovi locali». L’Avis quindi, «dopo i dovuti adeguamenti – prosegue la nota – avrà una vera e propria “Casa del donatore”, di circa 300 metri quadrati presso il centro commerciale “Le Cicale”, dove svolgere tutto ciò che il sodalizio deve fare: raccogliere sangue e attivare l’Unità di raccolta che, oltre a rendere la sede indipendente da Catanzaro, permetterà la raccolta di plasma, indispensabile per emoderivati e farmaci vitali; incontrarsi e socializzare, anche con attività di promozione del dono; fare volontariato nel senso proprio del termine».
Si tratta di un «obiettivo inseguito da tempo che – prosegue la nota -, scartata l’ipotesi di un mutuo. Tutto ciò si è reso possibile grazie a un’anticipazione dell’80% del costo, di cui il 10% a fondo perduto, da parte di Avis regionale». Sul punto è intervenuto proprio lo stesso presidente di Avis regionale Franco Rizzuti, dettosi «felice di aver contribuito a una simile operazione, che consentirà a Vibo di adeguarsi alle consorelle regionali, sebbene per le medesime necessità ancora manca Crotone, e di avere un punto di riferimento adeguato e certo per i donatori». Rizzuti ha esposto il proprio punto di vista anche sui contenziosi, affermando che «Avis non si deve impelagare in queste cose, ma deve donare sangue e offrire un sorriso».
Ulteriori positivi annunci hanno riguardato poi «il contenzioso con la classe dirigente di Avis comunale di Vibo Valentia – ha fatto sapere la stessa Forelli -, che si è concluso dopo un decennio con la sentenza di secondo grado passata in giudicato nella quale l’Avis provinciale ne esce pulita a conferma della correttezza dei comportamenti e del rispetto delle regole statutarie e regolamentari. La restituzione di 10.500 euro è stata quasi del tutto rispettata». Sulla costituzione della Consulta giovani, il gruppo ha poi fatto sapere che «dovrà essere composta da ragazzi che hanno svolto il Servizio civile in Avis». Altri punti discussi sono stati, in fine: «organizzazione, a settembre, di una partita di calcio della solidarietà al “Luigi Razza” tra una squadra di sindache e sindaci del vibonese e una di artisti calabresi, ed in fine di una serata con una scuola di danza; avvio del progetto “Radon”, in collaborazione con “Arpacal”, per il controllo della presenza di tale elemento nelle sedi Avis».
Fonte: ilVibonese