Guardare alle persone, non ai numeri

banco alimentare

La missione del Banco Alimentare raccontata nel libro di Paolucci “Se offrirai il tuo pane all’affamato..

Sono le persone a contare, non i numeri. Si potrebbe dire che la Fondazione Banco Alimentare, nelle 21 organizzazioni distribuite su tutto il territorio nazionale, solo nel 2014 ha aiutato 1.909.000 persone indigenti, attraverso l’apporto dei 1896 volontari stabili. Ma preme di più dire che tutto quello che si fa e si raccoglie per le sempre più numerose famiglie in difficoltà è dettato dal cuore, non certo da fredde statistiche. I volti, le singole storie e le persone rappresentano la vera motivazione che ha spinto il giornalista e scrittore Giorgio Paolucci (è stato vicedirettore del quotidiano “Avvenire”) a mettere nero su bianco tutto ciò che avviene in un incontro tra persone semplici, alcune con un bisogno primario da soddisfare ed altre attente a dare seguito in maniera continuativa alla carità. Il libro “Se offrirai il tuo pane all’affamato” – che Paolucci sta presentando in tutta Italia – è un raccoglitore di vicende concrete che la crisi economica ha acuito, ma che non ha vinto. E la speranza di rialzarsi, di continuare a guardare avanti, è riposta nei tanti volontari, i quali, sia nella giornata nazionale della Colletta che nell’impegno periodico di recupero degli alimenti da distribuire alle strutture caritative che assistono le famiglie, combattono lo spreco e restituiscono dignità alle persone affamate.

Anche se, come ha avuto modo di chiarire il vicario episcopale di Catanzaro don Gregorio Montillo, nel corso della tappa calabrese della presentazione del libro presso la Cittadella regionale, “chi cerca da mangiare non ha soltanto fame”. Sono la solitudine, le vicende familiari, il senso di impotenza, la vergogna il fardello più pesante da portare: ma come afferma Papa Francesco nel discorso del 3 ottobre 2015 riportato nel libro, “non possiamo fare miracoli, ma di fronte all’emergenza della fame possiamo fare qualcosa che ha anche la forza di un miracolo. Prima di tutto possiamo educarci all’umanità, a riconoscere l’umanità presente in ogni persona, bisognosa di tutto”. E nella regione più povera d’Italia, la Calabria, appunto, la missione portata avanti dal Banco Alimentare diventa ancora più incisiva: “Nonostante le mille difficoltà in cui ci troviamo ad operare, il Banco Alimentare della Calabria quest’anno ha raggiunto un risultato storico nella distribuzione dei prodotti ortofrutticoli, arrivando addirittura ad essere il primo d’Italia – ha commentato il direttore del Banco regionale, Gianni Romeo – Rimane stabile, però, il dato relativo ai 112mila euro di deficit che il Banco si porta dietro, e che può essere colmato con l’inserimento di una voce specifica nel bilancio della Regione Calabria”. La richiesta è stata, quindi, indirizzata in maniera diretta all’assessore regionale Federica Roccisano, intervenuta all’incontro moderato dal giornalista Domenico Marino: “L’economia solidale non può che avere uno sviluppo positivo per il territorio – ha affermato l’assessore, alla presenza di un folto numero di volontari – Oggi si parla di povertà “multidimensionale”, che abbraccia, cioè, vari aspetti del problema (si pensi alla povertà educativa dei bambini), ed è normale che la Regione “sposi” un progetto che va a contrastarla. Non si può non riconoscere che è nella naturale propensione alla reciprocità la vera forza del Sud”.

Ufficio stampa CSV Catanzaro

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