La Fondazione CON IL SUD lancia il Bando Ambiente 2012 sul tema dei rifiuti nel Mezzogiorno, invitando il terzo settore e il volontariato delle province più virtuose del Sud in tema di produzione dei rifiuti a proporre, in rete con istituzioni pubbliche e private, progetti innovativi e sostenibili nel tempo capaci di abbattere l’impatto ambientale dei rifiuti.
Il bando scade il 6 MARZO 2013e mette a disposizione 5 MILIONI DI EURO.
Ogni anno in Italia finiscono in discarica 15 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, il 48% del totale prodotto e oltre il 65% dei rifiuti raccolti, ponendo il nostro paese agli ultimi posti per la sensibilità ambientale, in termini, ad esempio, di percentuale di produzione, raccolta, riciclo, riuso dei rifiuti. Nel 2010 la media di rifiuti urbani prodotti nei 116 comuni capoluogo di provincia é stata di 533 Kg per abitante (quella europea é di 23 Kg inferiore) rappresentando un andamento crescente rispetto agli ultimi tre anni (+0,9%)
All’interno di questo scenario, la Fondazione CON IL SUD ha deciso di promuovere un bando specifico per fornire ad associazioni e organizzazioni del terzo settore, in partnership con altri soggetti pubblici e privati, l’opportunità di proporre soluzioni innovative e interventi efficaci in termini di prevenzione e riduzione dei rifiuti a monte, attraverso la partecipazione dei soggetti coinvolti nella produzione, distribuzione e commercializzazione di prodotti e servizi.
Il bando é rivolto alle realtà non profit presenti nelle province del Sud più virtuose in termini di produzione dei rifiuti pro capite (Potenza in BASILICATA, Cosenza e Vibo Valentia in CALABRIA, Avellino e Benevento in CAMPANIA, Foggia e Lecce in PUGLIA, Nuoro in Sardegna, Caltanissetta e Enna in SICILIA) per interventi in rete capaci di favorire la riduzione dei rifiuti da conferire in discarica, senza necessariamente richiedere una riduzione dei consumi da parte dei cittadini, ma semplicemente promuovendo scelte più consapevoli in termini di impatto sull’ambiente.
Vanno in tal senso, ad esempio, le soluzioni alternative al ricorso ai prodotti “usa e getta” e, a valle, lo sviluppo di iniziative di riuso e riciclo di beni di diversa natura prima che entrino nel ciclo dei rifiuti. A titolo puramente indicativo, potranno essere selezionati e finanziati progetti che prevedano l’attivazione di meccanismi di riuso, riutilizzo o riconversione di prodotti usati, la creazione di punti di raccolta differenziata “pre-discarica”, l’installazione di punti di distribuzione “alla spina” dei prodotti come latte, acqua, detersivi, accordi con scuole e asili per per la sostituzione di prodotti usa e getta con materiali riutilizzabili, ecc.
Si tratta di una scelta ormai imprescindibile, che potrà concorrere agli obiettivi nazionali e comunitari della strategia Europa 2020. E’ importante insistere sul concetto che il rifiuto ha un suo valore economico in quanto é sia un costo che una risorsa. Se riduciamo il rifiuto, diminuisce anche il costo di raccolta e trattamento; se viene recuperato, possiamo riutilizzare il materiale. Il bando vuole contribuire a veicolare con chiarezza questo messaggio e la necessità di sperimentare, innovare e andare verso i rifiuti zero.
Il sostegno della Fondazione riguarderà esclusivamente l’avvio o il potenziamento di nuovi servizi e attività, in un bacino di utenza abbastanza ampio da garantire la sostenibilità economica degli interventi proposti. Verranno privilegiate risposte non sostitutive degli interventi ordinari delle istituzioni e la sperimentazione di formule innovative che mirino a incentivare una gestione efficiente dei servizi ambientali lungo tutto il ciclo dei rifiuti.
La partnership di progetto deve essere composta da almeno tre organizzazioni ed é aperta, oltre al mondo del terzo settore e del volontariato, anche a quello delle istituzioni, delle università, della ricerca e al mondo economico. Nell’elaborazione e valutazione delle proposte sarà fondamentale l’impegno da parte delle Amministrazioni comunali in cui si svolgeranno i progetti ad accompagnare e sostenere le attività avviate, nonché a integrarle con proprie iniziative ecosostenibili, per garantire la piena realizzazione e l’effettiva continuità nel tempo.