Beni confiscati, il Comune ci riprova

VIBO

Beni confiscati, il Comune ci riprova

 

Beni confiscati, atto secondo. O forse, anche terzo e quarto. Un nodo che si è aggrovigliato negli anni, infatti, quello che riguarda gli immobili confiscati alla criminalità organizzata e che palazzo “Luigi Razza” è stato chiamato a gestire. Una questione divenuta anche un “casus belli” negli anni passati quando tra prefetto Longo e sindaco Costa si entrò in polemica aperta nel corso di un incontro – correva l’estate del 2017 – promosso nella sede del Sistema bibliotecario vibonese alla presenza del procuratore della Distrettuale antimafia di Catanzaro Nicola Gratteri. Poco o nulla trapelò allora, ma certo fu che a seguire diversi atti inerenti la gestione dei beni confiscati furono acquisiti dalle forze dell’ordine negli uffici comunali.

Allora sotto i riflettori era finito il caso dell’ex testimone di giustizia Giuseppe Francolino di Vibo Marina. Una vicenda che aveva fatto emergere le difficoltà nell’usufruire di un immobile confiscato al clan Lo Bianco – a Francolino sarebbe stato intimato di non mettere piede nell’abitazione – e che il sindaco aveva denunciato in quell’occasione, facendo saltare dalla “sedia” il Prefetto intervenuto per chiedere conto della denuncia di cui non pare ci fosse traccia.

Un caso complesso questo che torna d’attualità oggi che da palazzo “Luigi Razza” hanno deciso di riprovarci avviando le procedure di “selezione per l’assegnazione in concessione d’uso a titolo gratuito degli immobili trasferiti al patrimonio indisponile del Comune da parte dell’Agenzia dei beni confiscati alla criminalità organizzata”. Nel provvedimento firmato ieri dal dirigente Filippo Nesci (det. n. 119) si dà, infatti, il disco verde per procedere «secondo le direttive della delibera di Giunta del 3 dicembre 2018 alla pubblicazione del bando di gara» per l’assegnazione di quattro beni: un terreno con sovrastante fabbricato sito a Vibo in località Silica (destinato ad uso sociale); un terreno agricolo sempre a Vibo in località Nasari di 6mila 668 mq (destinazione area di sgambettamento per cani); un’unità immobiliare sita a Vibo in via Popilia di circa 100 mq (uso sociale); e un appartamento in via Sant’Anna a Bivona di circa 49 mq (uso sociale).

Un nuovo bando che segue a quello del giugno 2017 che si era concluso con un nulla di fatto. Gara deserta, infatti, allora quando l’obiettivo era assegnare un immobile in via Froggio che l’Amministrazione intendeva concedere affinché fosse adibito a mensa di inclusione sociale. Il 16 giugno di due anni fa, però, la constatazione che la gara era andata deserta, se non che poi si riuscì ad assegnare il bene all’associazione sordomuti. Così come nel caso di un altro appartamento in via Feudotto, assegnato all’Unitalsi. Gli unici tra i sette beni nella disponibilità del Comune – di cui due con cinque unità – rimasti senza richieste. Adesso, il nuovo tentativo per assegnare gli immobili confiscati – comodato gratuito per 10 anni rinnovabili – con il bando i cui termini per la presentazione della domande scadranno il 14 marzo. Priorità verrà data ai progetti a favore di giovani, anziani, e persone meno abili e alle «attività sociali in senso ampio al servizio del territorio al fine di rafforzare accrescere la cultura della legalità e creare un’opportunità di sviluppo e di lavoro, per creare luoghi di aggregazione per combattere il disagio sociale, l’emarginazione, la disoccupazione» e infine per attività per immigrati.

s.m.

Prevista la concessionea titolo gratuito per 10 annidi quattro terreni e case

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