Blend-in, la "bussola" che aiuta i rifugiati a capire il paese che li ospita

Comunicazione, educazione, salute, sicurezza e lavoro sono le aree tematiche in cui è organizzata l’app per Android sviluppata all’interno di un progetto europeo che coinvolge Malta, Cipro, Italia, Grecia, Regno Unito. L’obiettivo è l’integrazione in un nuovo contesto sociale.
MODENA – Un’applicazione per cellulare il cui obiettivo è favorire l’integrazione di rifugiati e richiedenti asilo in un nuovo contesto sociale e avviarsi verso un percorso indipendente e autonomo di cittadinanza attiva e partecipazione. È “Blend-in”, app per Android sviluppata all’interno dell’omonimo progetto europeo (finanziato dal programma Erasmus+) che coinvolge 5 Paesi europei – Malta, Cipro, Italia con le cooperative sociali Anziani e non solo e Caleidos capofila, Grecia e Regno Unito (in quest’ultimo non sarà però attuato) – che sarà presentata oggi a Modena all’interno del convegno “Orientare i richiedenti asilo: come un esploratore solitario che ha perso bussola e mappa” nella sede di Legacoop e durante il quale saranno illustrati i risultati, le esperienze e le testimonianze dei partecipanti. Oltre a facilitare l’inserimento sociale dei rifugiati e dei richiedenti asilo attraverso uno strumento digitale, il progetto punta anche a valorizzare il ruolo e migliorare l’efficienza degli operatori che si occupano di integrazione.
Informazioni sul Paese, comunicazione, educazione, salute, sicurezza e lavoro sono le aree tematiche in cui è organizzata l’applicazione che si presenta come una sorta di “cassetta degli attrezzi” per l’integrazione culturale, sociale e linguistica dei neo-arrivati. In ogni sezione è previsto un video introduttivo e un testo con link utili. Ad esempio, in quella sul Paese ospitante sono contenute informazioni su clima, economia, lingua, religione e altri temi, mentre in quella sulla comunicazione è spiegato come fare per imparare la lingua del Paese ospitante (e viene spiegata l’importanza di conoscerla, ad esempio, per la ricerca di lavoro). L’applicazione è gratuita ed è stata tradotta in altre 8 lingue: inglese, francese, tigrino, russo, urdu, pashto, arabo e somalo.
All’interno del progetto è stato anche sviluppato un “Manuale per operatori per l’integrazione dei rifugiati” rivolto ad assistenti sociali, educatori, psicologi, leader di comunità migranti, mediatori culturali e a tutti coloro che interagiscono ogni giorno con rifugiati e richiedenti asilo e che sono figure chiave per utilizzare l’app e sostenere i giovani richiedenti asilo nel migliorare le proprie prospettive di integrazione. Nel manuale si parla di codici etici e dentologici nel lavoro, di come valorizzare la fiducia in sé durante le prime fasi di ricollocamento attraverso informazioni accurate sul Paese ospitante, come comprendere il profilo generazionale e culturale del gruppo target e comunicare con loro, come dare ai giovani rifugiati orientamento culturale pre e post partenza basato sulle risorse dell’app e promuovere quest’ultima nel contesto lavorativo. (lp)
Fonte Redattore Sociale

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