Dopo ventuno edizioni la Carovana Internazionale Antimafie è partita dalla Calabria. Per la sua seconda tappa sceglie Catanzaro, e precisamente il quartiere Corvo, per lanciare il suo messaggio di legalità e speranza che viene veicolato nelle periferie più a sud. Ed è così che i carovanieri guidati da Alessandro Cobianchi – che continueranno il loro viaggio lungo tutta la Penisola, fino a toccare le piazze periferiche in Belgio, Spagna, Malta, Romania, Francia e, ad ottobre, in Germania – hanno parcheggiato il loro camper nel piazzale antistante il Palagallo e si sono ritrovati sul palco, assieme al prefetto Luisa Latella, all’assessore comunale Tony Sgromo, al consigliere Sabatino Nicola Ventura, al deputato Paolo Parentela, alla coordinatrice territoriale di “Libera”, Donatella Monteverdi, ed al conduttore della manifestazione, Gianluigi Mardente, per stimolare la partecipazione attiva in chi non vuole più essere etichettato come “abitante di periferia tenuto in ostaggio dalla criminalità”.
La carovana internazionale ha invece scelto le così tanto vituperate periferie per riportarle al centro dell’attenzione cittadina, e suscitare quel sano desiderio di rivalsa in chi vi abita che è ormai stanco delle lamentele inutili e distruttive: “Le periferie possono anche essere delle opportunità, ma molto dipende da noi – ha dichiarato infatti la Monteverdi in rappresentanza di “Libera”, tra gli organizzatori dell’iniziativa assieme ad Arci, Avviso Pubblico, Cgil, Cisl, Uil, con la collaborazione del comitato di quartiere “Le ali del Corvo”, della cooperativa “Eureka” e dell’associazione “Solidales” – Per sentire le istituzioni più vicine occorre partecipare e ricostruire quel senso di cittadinanza necessario a determinare il cambiamento”.
In altri Paesi ed in altre città, del resto, vengono sperimentate forme di partecipazione diverse, in cui la gestione dei territori più lontani dal centro è rimessa ai cittadini con l’accordo delle amministrazioni: l’ipotesi avanzata dal prefetto Latella, che è stato guidato a fare una passeggiata per le strade principali del quartiere, potrebbe così adattarsi al “Corvo” ed alle zone limitrofe, che altro non sono che una continuazione della città. E già nel pomeriggio assolato di giovedì il quartiere ha svolto la sua funzione di “collante” delle zone confinanti con partite di calcetto, giochi popolari, laboratori vari, musica (in scaletta i gruppi del coro gospel, Le Hibou e i Deep Impact) e teatro (Annalisa Lamanna ha letto alcuni stralci tratti da “I cento passi” ed “Il caso Valarioti”). L’altro volto della periferia, in cui si avverte in maniera più forte il senso di comunità, è anche questo.
Ufficio stampa CSV Catanzaro