CATANZARO
Fondazione città solidale pensa alle persone fragili
Servizi, settori, aree e centri della Fondazione Città Solidale sotto la lente delle verifiche che si sono concluse mercoledì. Schede di monitoraggio, raccolte dati e testimonianze certificano un lavoro che ha sfidato pure il lockdown per Covid-19. Ieri un altro appuntamento di confronto teso, questa volta, a programmare l’estate.
Le precauzioni anti contagio restano, ma la fondazione di don Piero Puglisi non rinuncia a strutturare il tempo libero e lo svago dei propri ospiti nella stagione tradizionalmente dedicata al relax. Non si arrendono all’emergenza sanitaria e anzi rilanciano anche attraverso un progetto di crowdfunding che punta a contrastare le situazioni di emergenza e povertà attraverso accoglienza residenziale e mensa stabile, itinerante e a domicilio senza dimenticare la distribuzione di beni di conforto, l’ambulatorio medico e di segretariato sociale.
È la solidarietà che sgomita per tornare in cima all’attualità di un capoluogo di regione che ha voglia di normalità e nel quale il web resta al servizio del disagio provato da migranti, persone senza casa nonché famiglie disgregate. A tenere le redini della solidarietà che corre online proprio la creatura di don Piero Puglisi che si affida alla piattaforma Rete del Dono e finisce per trasformarla nell’asso solidale da sfoggiare anche a Catanzaro. E poi l’ascolto perché la fondazione Città solidale si schiera anche contro stress, rabbia, depressione, frustrazione, noia e confusione. Lo sta già facendo, a dire il vero, attraverso “Spazio d’Ascolto agile” ovvero l’iniziativa affidata alla psicologa, psicoterapeuta e psiconcologa Bruna Marozzo, e alla mediatrice culturale e transculturale Clara Moniaci.
Sullo sfondo un’idea concretizzata con il preciso intento di offrire agli ospiti supporto psicologico prima in remoto e poi in presenza allo scopo di porre un argine ai piccoli e grandi problemi della quotidianità ai tempi del Covid che peraltro sta già dando i primi positivi riscontri.
an.sc.