CATANZARO – Fuga precoce dai banchi Un sostegno per i ragazzi

 

CATANZARO

Fuga precoce dai banchi Un sostegno per i ragazzi

Antonella Catrambone

Un’attività di sostegno scolastico rivolta al conseguimento del diploma conclusivo del primo ciclo d’istruzione (licenza media) per ragazzi speciali che, nel corso della vita, hanno deciso per un motivo o per un altro di abbandonare gli studi. L’iniziativa è stata pensata e organizzata dall’associazione “Arte di parte” che da undici anni porta avanti l’attività didattica con la consapevolezza di offrire un aiuto concreto. L’attività, che da due anni si autofinanzia, è circoscritta alla zona sud della città.

Una zona con grandi difficoltà, specie nei quartieri cosiddetti “a rischio” come Pistoia, Aranceto, viale Isonzo 222, dove il tasso di dispersione scolastica si manifesta per i motivi più disparati. Problematiche di bullismo, di salute, di disagio ed emarginazione sociale sono un freno a un percorso scolastico sereno. E alle più svariate cause spesso si associa la mancanza di un sostegno morale e psicologico di famiglie troppo fragili e di istituzioni assenti.

«Abbiamo in carico quattro ragazze e due ragazzi – racconta una delle volontarie – ed è un vero peccato che abbiano abbandonato la scuola. Sin dal primo giorno hanno dimostrato di avere molta volontà. Le ragazze sono metodiche, i ragazzi un po’ meno, ma sono attenti alle spiegazioni. Interagiscono bene e sono desiderosi di apprendere». Fra pochi giorni dovranno sostenere le prove scritte e iniziano ad avvertire la paura di non farcela a conseguire quel diploma che aprirà le porte della scuola secondaria di secondo grado, di corsi professionali, del mondo del lavoro. «È un’esperienza importante – aggiunge la volontaria – che permette di trasmettere qualcosa di sé agli altri. Spero che facciano tesoro di questa esperienza».

«L’incontro con questi ragazzi è stato sorprendente – riferisce Fulvia, un’altra volontaria -. Tutto è iniziato in sordina; loro con lo sguardo tra l’indifferente e l’intimorito e io, nonostante non sia nuova a queste esperienze, timorosa di non riuscire a sfondare quel muro di diffidenza. Dopo qualche giorno, però quel muro cominciava a presentare qualche crepa, l’ho capito dai loro sguardi, dai sorrisi. Era festa! Ora mi chiedono se agli esami sarò con loro. Che emozione! Tutti noi: Rossella, Edoardo, Antonella e io facciamo parte del loro universo e questa esperienza ci ha arricchito a vicenda. Noi abbiamo dato un pò del nostro sapere e loro un pò del loro mondo e del loro affetto, ognuno con i suoi piccoli difetti e con l’ansia di riuscire».

Adolescenti sostenutinel percorso di studiper la licenza media

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