CATANZARO – I volontari non si fermano E aiutano tanti a resistere

CATANZARO

I volontari non si fermano E aiutano tanti a resistere

Il giro comincia alle 7.30 e va avanti tutto il giorno

Antonella Scalzi

Trasformare l’hashtag “Io resto a casa” in atti concreti contro il Covid-19 è la missione di questi giorni anche a Catanzaro. Tra spesa, farmaci, esigenze lavorative e di salute non è affatto facile. Una grossa mano, però, la sta dando il volontariato. Prima la proposta del Codacons, poi l’iniziativa che il Comune gestisce con il Csv e ancora una miriade di scelte private, sindacali o associative stanno evidenziando il volto solidale di una città che sa fare rete.

Iniziative sporadiche ed estemporanee a parte, però, sui Tre colli c’è anche chi, tra tanti altri servizi, di consegna a domicilio della spesa e dei farmaci si occupa tutto l’anno. È il “Centro solidarietà Catanzaro marina” che, a dispetto del nome, opera su tutto il territorio. Lo faceva prima con l’ausilio dei ragazzi del Servizio civile e lo fa pure adesso che il servizio è sospeso. Sono sei i volontari in campo, operativi da lunedì a sabato, senza soste e orari. Hanno rimodulato il loro modo di operare per non contravvenire a nessuna delle precauzioni utili a sbarrare la strada al coronavirus, ma lo spirito è quello di sempre. Non il calore perché la presidente Olga Anania ci racconta di come l’emergenza sanitaria li abbia costretti ad annullare il contatto fisico. Sulla salute non si scherza, ma l’esperienza fa la differenza e le 50 famiglie seguite, tra anziani, diversamente abili e persone sole, continuano ad avere l’apporto che serve. Anzi, le telefonate che ricevono ora che la loro sede è chiusa proprio per il Covid-19 sono quelle di persone nuove.

Per gli utenti storici il meccanismo è invertito. Sono i volontari a chiamare. Alle 7.30 del mattino, in divisa, muniti di guanti e mascherine sono già operativi. Tra le famiglie sostenute c’è anche chi riceve la spesa gratis grazie alla convenzione stipulata con il Banco alimentare. Per gli altri il pagamento c’è, ma i volontari hanno ideato un sistema tutto loro per azzerare gli incontri e tutelare la salute. Non sarà sempre così, adesso però bisogna non abbassare la guardia. Ed è anche per questo che la presidente una rassicurazione vuole darla: «Ogni mattina, prima di entrare in servizio, noi misuriamo la febbre e quando rientriamo a casa togliamo subito i vestiti per tutelare noi, le nostre famiglie e le persone che supportiamo». E poi i farmaci. Si occupano anche di questo senza lasciarsi scoraggiare dall’aumento, proprio a causa della pandemia, del costo di guanti, mascherine e disinfettanti. E non è un elemento da poco visto che sono dispositivi personali da cambiare a ogni consegna.

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