CATANZARO – La pizzeria trasformata in mensa per i poveri

CATANZARO

La pizzeria trasformata in mensa per i poveri

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La sua scommessa, della serie mollo tutto e cambio vita, è iniziata il 10 gennaio del 2019. Un sogno divenuto realtà anche grazie ad un incontro, uno di quelli che avviene poche volte nella vita ma che riesce a costruirne il senso. La storia è quella di Alessandro Giampà e di Francesco Cannistrà, il cervello e il braccio. Insieme, proprio nel gennaio del 2019 hanno dato vita ad una piccola pizzeria di quartiere “una cantina gastronomica” così come amano definirla che, in meno di un anno, è divenuta il punto di riferimento per i buongustai della pizza che giungevano da ogni parte della regione. Come tutti gli esercizi commerciali, anche la piccola pizzeria del quartiere Campagnella, l’8 marzo del 2020 ha dovuto abbassare la saracinesca a causa dell’emergenza Covid-19. Un inizio mese che ha significato una grossa perdita di beni alimentari che erano stati approvvigionati pochi giorni prima della chiusura. «Abbiamo regalato tutto alle persone più bisognose – ci racconta Alessandro -. Grazie alla collaborazione con l’associazione di volontariato “Iamu” i nostri fornelli sono però rimasti accesi perché cucinavamo gratuitamente per le persone che non potevano permettersi un pasto caldo. E non fornivamo solo pizze ma, qualunque pietanza in base agli alimenti che l’associazione ci forniva». Alessandro ci parla di quello che ha cercato di fare per gli altri eppure, la chiusura ha determinato la messa a riposo forzato per 13 dipendenti che ad oggi non hanno usufruito nemmeno della cassa integrazione. E, a quanto abbiamo saputo tra la gente del quartiere Alessandro avrebbe aiutato un suo dipendente che, non potendo più permettersi di pagare l’affitto è stato sfrattato da casa. «Dal 3 aprile abbiamo riaperto al pubblico riconvertendoci con le pizze da asporto – ci dice il giovane -. Per fortuna non abbiamo perso la nostra clientela, anzi. In due mesi abbiamo avuto una perdita di oltre 25 mila euro ma sono tranquillo perché sono riuscito a pagare ogni debito. Stiamo lavorando tanto reinventandoci una passione che in un anno ci ha dato tante soddisfazioni. Senza lamenti andiamo avanti. Sappiamo che la nostra sala non aprirà prima di ottobre, cosi come sappiamo che ad oggi non possiamo far lavorare tutti i nostri dipendenti. Ma ci stiamo organizzando affinché ciò avvenga a breve. Questo è stato l’investimento della nostra vita. Non andrà in fumo».

e.s.

Con la chiusura forzatail locale ha preparato pastiper l’associazione “Iamu”

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