CATANZARO
Riforma del welfare Il presidente dell’Arci: «A rischio i servizi»
Antonella Catrambone
L’approvazione da parte del Consiglio regionale della Calabria che, sostanzialmente, sospende l’esecutività del Regolamento regionale 22/2019, riguardante la riforma del Welfare calabrese, è stata apprezzata dal presidente della commissione Politiche sociali del comune di Catanzaro, Rosario Lostumbo, nonché dal presidente di Arci Calabria, Giuseppe Apostoliti. Lostumbo ha ricordato che il Comune ha agito nei confronti della Regione facendo emergere il contenuto contraddittorio e lacunoso della riforma e ha parlato di inerzia ventennale (la L.328/2000 ne richiedeva già l’attuazione), nonché di Welfare regionale non adeguatamente ponderato. «È necessaria una programmazione minuziosa e puntuale – ha detto – circa le risorse umane ed economiche, per non incorrere in risonanze negative che possano a loro volta travolgere i singoli enti, il terzo settore e il singolo cittadino». Lostumbo confida nell’attività del Consigliere regionale Baldo Esposito, responsabile della mozione, «ma ove non lo fosse – ha riferito – verremo in soccorso noi consiglieri comunali. La riforma dovrebbe, non solo, aver cura di trasferire le competenze ai Comuni, ma di fornire agli stessi strumenti normativi idonei a evitare squilibri economici per gli enti, che potrebbero penalizzare i cittadini», specie quelli meno abbienti. Infine, si è rivolto al presidente della Consulta del Terzo settore, Gianni Pensabene, affinché verifichi «la ragione per la quale la precedente Giunta, all’atto della riforma, non si fosse ancora dotata di un bilancio di previsione e non abbia provveduto a stanziare le somme necessarie per l’avvio delle attività riguardanti il Welfare per come riprogrammato». «Si dovrebbe fare luce anche sul perché non fosse stato rispettato il termine ultimo del 28 febbraio 2020 per l’accredito delle somme a tutti i Comuni capo ambito – ha aggiunto -». E invita la presidente regionale, Jole Santelli, e l’assessore al Welfare, Gianluca Gallo, a dare delle risposte. La posizione di Lostumbo è stata condivisa anche dal presidente dell’Arci Calabria, Apostoliti, il quale ha sottolineato le difficoltà degli enti accreditati dovuto al mancato pagamento delle rette da oltre sei mesi. «Se persisteranno queste condizioni – ha ricordato Apostoliti – sarà impossibile per loro continuare a garantire i servizi erogati. Oggi, potenzialmente, siamo in presenza di una nuova situazione che auspichiamo possa favorire la ripresa di un’interlocuzione che porti all’erogazione delle risorse e a realizzare il Piano regionale sulle Politiche sociali, affrontando i temi dell’integrazione socio-sanitaria e socio- assistenziale». In questo percorso ha auspicato una riflessione sui meccanismi per individuare risorse aggiuntive necessarie a incrementare la disponibilità del Fondo sociale regionale e il lavoro di co-programmazione e co-progettazione che dovrà, concretamente, portare alla costituzione di Uffici di Piano degli ambiti territoriali e, infine, a una delega, concertata, graduale e accompagnata della gestione ed organizzazione dei Servizi Sociali ai Comuni.
Apostoliti sottolineache gli enti accreditatinon ricevono le rette da mesi