CATANZARO – Torna il pranzo solidale Porte aperte ai bisognosi

CATANZARO

Torna il pranzo solidale Porte aperte ai bisognosi

Giornata speciale alla chiesa Madonna di Pompei La mensa parrocchiale aiuta i meno abbienti
L’arcivescovo non ha voluto mancare all’appuntamento per dare testimonianza di solidarietà

Danila Letizia

Ha mantenuto anche quest’anno la promessa l’associazione “Calabria un mare d’amore” organizzando nella chiesa intitolata alla Madonna di Pompei il pranzo dedicato alle persone che quotidianamente usufruiscono della mensa, con i soldi ricavati dagli sponsor per il Tuffo di Capodanno, arrivato alla dodicesima edizione.

Presente anche l’arcivescovo metropolita monsignor Vincenzo Bertolone che ha condiviso il cibo insieme ai signori che, per motivi diversi, hanno come riferimento diurno le pietanze preparate, ormai da anni, da un gruppo di volontari del quartiere Mater Domini. Coordinata da don Pino Silvestre fino allo scorso anno, ora questa mensa che è allocata nella struttura adiacente alla chiesa, è gestita dal nuovo parroco don Gaetano Rocca ed offre un pasto caldo diurno a tutti coloro che ne hanno necessità nelle ore del pranzo da lunedì a venerdì.

A questo momento conviviale, organizzato fattivamente da uno dei fondatori del Tuffo, Antonio Transtevere (già presidente di “Calabria un mare d’amore”) che nella cucina della mensa organizza i volontari cuochi e il menu, hanno anche preso parte gli altri soci Mario Caccavari e Bebi Crivaro e gli altri due presidenti, il primo Camillo Crivaro e quello attuale Patrizio Ursino, che hanno saputo utilizzare questo incontro anche per rendersi un tramite per le problematiche che affliggono i fruitori della mensa e per dare risposte alle loro reali necessità che, come si può immaginare, vanno ben al di là di un solo pasto caldo al giorno.

Certo, seguendo l’esempio dei soci di “Calabria un mare d’amore” tutti i cittadini di ogni quartiere del capoluogo sono invitati a rendersi protagonisti attivi della solidarietà verso gli altri e chiunque può dare il suo contributo seguendo modalità diverse, chi partecipando alla mensa, chi offrendo alimenti o indumenti, chi, ancora, fornendo magari sostegno pratico per qualche problema inerente le persone in difficoltà conosciute dal parroco. La maglietta del “Tuffo”, del resto, – quest’anno blu e con il viso di Sergio Mirante, grande amico dell’associazione scomparso a soli trent’anni lo scorso ottobre e indimenticabile per chi ha conosciuto le sue qualità umane – invita con una semplice frase a fare ciò che è essenziale nella vita: “Amiamoci”.

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