CATANZARO
Un aiuto a donne in difficoltà L’impegno di “Mondo Rosa”
Antonella Catrambone
«Spezzare la spirale della violenza si può». È il messaggio che si vuole lanciare attraverso il racconto di una donna vittima di violenza. Lei è Anna (nome di fantasia) la quale grazie all’aiuto del centro antiviolenza “Mondo Rosa” e del “Centro calabrese di solidarietà” è riuscita a riprendere in mano la sua vita.
Anna è coraggiosa, perché ha deciso di chiedere aiuto e di proteggere se stessa e i figli da un uomo violento, che l’ha maltrattata e non le ha permesso di vivere una vita normale. Ha iniziato a subire violenza subito dopo il matrimonio – racconta – ma amava il marito e sperava che cambiasse dopo la nascita del primo figlio. Purtroppo non è stato così e quelle speranze che, pian piano si affievolivano, diventarono vane col passare del tempo. Il marito era sempre più violento, la picchiava e ha continuato a farlo nonostante la famiglia si fosse arricchita del secondo e del terzo figlio. La causa, spesse volte, era la gelosia legata al lavoro che Anna aveva trovato per portare avanti la famiglia, che da qualche tempo contava solo su di lei. Da quel momento partirono le denunce e poi l’arresto, misura insufficiente una volta scontata. Anna era così perseguitata che tentò il suicidio, ma da allora trovò il coraggio di andare via da casa. Una decisione presa tante volte, ma questa volta definitiva e con «un passeggino, una bottiglia di latte e 30 euro in tasca» si rifugiò nella parrocchia del paese e poi nella casa rifugio “Mondo Rosa” dove ha fatto un percorso di sostegno psicologico e di reinserimento socio-lavorativo. La storia di Anna è una storia come tante. Una storia di ricatto e di riscatto morale e sociale. Una storia che viene raccontata in un opuscolo sotto forma di graphic novel disponibile nelle sedi del Centro calabrese di via Lucrezia della Valle e di via Fontana Vecchia.
Il Centro calabrese sta cercando di diffonderlo assieme a un altro libretto che racconta nove storie di donne e di libertà: un modo per stigmatizzare lo stereotipo di genere, un insieme di pregiudizi che definisce i comportamenti e le caratteristiche che si credono adeguati per i maschi e per le femmine. Lo scopo? Sensibilizzare l’opinione pubblica e sostenere, attraverso una donazione, il lavoro che il centro antiviolenza e la casa rifugio “Mondo Rosa” stanno portando avanti da anni.
La realtà che risalta agli onori della cronaca è la violenza che sfocia troppo spesso nel femminicidio, ma in pochi conoscono il lavoro che c’è dietro a un progetto di sostegno alla vittime di violenza. In Italia le vittime di violenza di genere sono 88 ogni giorno, una ogni 15 minuti. Un dato che dovrebbe far riflettere su quanto importanti siano la rete territoriale dei servizi e la comunità circostante. Realtà che rivestono un ruolo primario nella lotta al fenomeno della violenza di genere.