CATANZARO – Videosorveglianza installata nel Centro calabrese di solidarietà

CATANZARO

Videosorveglianza installata nel Centro calabrese di solidarietà

Antonella Catrambone

Villa Emilia, la struttura del Centro Calabrese di solidarietà che ha subito numerosi furti e danni, ha finalmente il suo sistema di videosorveglianza. Un sogno realizzato grazie all’aiuto di tanti cittadini che hanno donato il loro contributo organizzando e partecipando a una cena di solidarietà o meglio una tombolata solidale tenutasi al “Mulinum”. Ieri è stato il giorno di ringraziamento a cui hanno partecipato gli artefici dell’iniziativa e alcuni i ragazzi della comunità.

«Un gesto molto importante – ha commentato Isolina Mantelli, presidente del Centro -. Noi non avremmo potuto acquistare le telecamere perché siamo un Centro molto povero e operiamo in un sistema in cui il welfare è abbastanza aggredito e non è più valorizzato». Per sostenere il grido di aiuto di Isolina si è costituito il gruppo “Calabria solidale” «con lo scopo di proteggerci da un esterno aggressivo – aggiunge la presidente -, che voleva far male dove ci sono semi di bene e farci perdere la speranza. Però, più gesti cattivi si sono trasformati in una condizione di bene». Ad accorrere in soccorso Sergio Gaglianese, fondatore del gruppo di aiuto, Gian Paolo Stanizzi, Paola Garofalo, Enzo Colacino e tanti altri sostenitori.

«È bastato lanciare un appello sui social e in molti hanno risposto, non solo per spirito religioso. Oggi essere solidali è qualcosa che viene da dentro – ha detto Gaglianese – ed è fondamentale l’interazione. Con tono polemico devo dire che spesso le istituzioni fanno solidarietà di esclusiva facciata e noi saremo da stimolo alle istituzioni». Dell’uso positivo dei social ha parlato anche Gian Paolo Stanizzi il quale ha ricordato le parole di disperazione di Isa sull’accaduto. «Mi sono limitato a scrivere cosa si potesse fare». Pippo Capellupo, da anni nel consiglio di amministrazione del Centro calabrese di solidarietà, ha sottolineato che il lavoro della struttura è quello di riportare nell’alveo del bene chi ha bisogno di aiuto. «Con il vostro comportamento – ha rimarcato – avete infuso fiducia nei ragazzi che hanno toccato con mano il bene e hanno avuto la dimostrazione che esiste all’esterno l’essere umano che lavora per il Centro».

Luigi è un ospite che arriva da Napoli ed è alla sua terza esperienza in una comunità. Non ha mai visto un aiuto del genere – ha raccontato – sia tra gli operatori che dagli esterni. «Tutto questo mi stupisce; significa essere umani. Dico grazie a tutti quanti».

Il furto avvenutolo scorso gennaio

Il furto è avvenuto nello scorso mese di gennaio quando i ladri hanno bucato la parete esterna e tirato via la cassaforte dove erano conservati tutti i risparmi dei ragazzi ospiti del Centro, denaro in contante e carte di credito, telefoni cellulari e altri beni.

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