Prorogato fino al 10 aprile 2017, per rispondere alla rilevazione avviata dall’Istituto a metà novembre 2016. Circa 40 mila le organizzazioni coinvolte nel campione. Al contrario di quanto avveniva in passato, l’indagine verrà ripetuta ogni due anni. I primi risultati nel 2017.
ROMA – Il prossimo 10 aprile si concluderà la fase di raccolta del nuovo censimento Istat del non profit in Italia. Circa 40 mila gli enti (tra associazioni culturali, sportive e ricreative, cooperative sociali, fondazioni, enti ecclesiastici, organizzazioni di volontariato, organizzazioni non governative, sindacati, istituzioni di studio e ricerca, di formazione, mutualistiche e sanitarie) selezionati dall’Istituto nazionale di statistica come campione tra quelle presenti nel Registro statistico delle istituzioni non profit chiamate a compilare un questionario che servirà a raccogliere informazioni indispensabili a cogliere gli aspetti peculiari e la dinamicità del settore non profit italiano.
Partita il 15 novembre sul sito internet dedicato, la rilevazione si inserisce nella nuova strategia dei censimenti permanenti, spiega l’Istat, con l’obiettivo di rendere stabile l’analisi sul mondo del non profit così come avviene già in altri settori. Il censimento, infatti, sarà ripetuto “almeno ogni due anni” per superare la logica dei censimenti decennali. Tra gli obiettivi principali della rilevazione, quello di verificare le informazioni presenti nel registro statistico, ma anche definire la consistenza e le caratteristiche principali del settore e ampliare il patrimonio informativo disponibile tramite approfondimenti tematici e la valorizzazione degli archivi amministrativi. I dati raccolti dall’Istat sono quelli relativi all’anno 2015, spiega sul sito del censimento l’Istat, mentre le informazioni di carattere strutturale, come ad esempio il numero di risorse umane impiegate o il numero di soci, si riferiscono al 31 dicembre 2015. Una volta terminata la raccolta dei dati, verranno pubblicati nel corso del 2017. A garantire supporto e informazioni alle associazioni del campione per la compilazione del questionario, in questi mesi, anche il CSVnet e la rete dei centri di servizio per il volontariato, grazie agli oltre 370 sportelli attivi sul territorio.
L’indagine permetterà di realizzare una serie di analisi su democraticità e governance, partecipazione e coinvolgimento dei beneficiari finali, oltre che indagare sulle relazioni con i diversi attori sui territorio, dalle istituzioni pubbliche alle imprese, dalle fondazioni alle rappresentanze sindacali. L’indagine permetterà, inoltre, di indagare nuovi campi come quello della promozione di forme di cittadinanza attiva, il coinvolgimento degli stakeholder e le funzioni di sussidiarietà o integrazione con le politiche pubbliche. Dati che permetteranno di studiare anche le peculiarità del settore e la sua capacità di generare sviluppo e coesione sociale.
Fonte Redattore Sociale