Il 25 novembre è stato scelto nel 1999 come “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” dall’Assemblea Generale della Nazioni Unite, che per l’occasione ha ufficializzato una data che fu scelta da un gruppo di donne attiviste, riunitesi in un incontro femminista latino americano e dei Caribi tenuti a Bogotà nel 1981. Questa data fù scelta in ricordo del brutale assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal, considerate esempio di donne rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leonidas Trujillo (1930-1961), il dittatore che tenne la Repubblica Domenicana nell’arretratezza e nel caos per oltre 30 anni. Da allora, molte volte la legislazione è intervenuta ampliando e modificando le norme giuridiche a protezione delle donne e dei bambini, ultimo in ordine di tempo, il recente, codice rosso, che inasprisce le pene e soprattutto pone le denunce su un binario più “veloce” e attenzionato. Ma ancora oggi, il fenomeno è tutt’altro che sulla strada della sua risoluzione. Colpa di atteggiamenti culturali e comportamentali che non si riesce ancora a modificare nei suoi aspetti più violenti.
Su questa importante tematica, rinviata per maltempo lunedì scorso, la Fidapa di Cirò Marina, non ha voluto mancare l’impegno organizzato, promuovendo un dibattito presso la sala consiliare della città e successivamente scoprendo sul lungomare sud della città una panchina rossa in memoria di una delle tante vittime di “femminicidio”, come la compianta Antonella Lettieri, alla quale è stata dedicata la stessa panchina. Il tema è stato aperto dalla stessa presidente del sodalizio della Fidapa locale, Maria Cristina Sammarco, che ringraziando la commissione straordinaria per la disponibilità e affiancamento, ha rivolto parole di incoraggiamento e riflessione per tutti i presenti affinché il fenomeno della violenza sulle donne, che oggi i social hanno reso ancor più visibile, non sia solo un momento commemorativo e istituzionale, ma ognuno lo consideri e guardi in tutta la sua drammaticità. Anche perché, come hanno detto sia il commissario Bonfissuto che il vice presidente del movimento forense di Crotone, Teresa Paladini “contrastare la violenza sulle donne è un compito essenziale di ogni società che si proponga la piena tutela dei diritti fondamentali della persona.”
Ma, il fenomeno, deve essere osservato e affrontato non unilateralmente, ha detto nel suo intervento, Suor Michela Marchetti, direttrice del centro antiviolenza “Udite Agar” di Crotone, veneta trapiantata in Calabria da 28 anni, che con le sue parole chiare ha spiegato il complesso fenomeno sociale, dichiarando fra l’altro che la violenza non è solo al femminile, ma anche al maschile, invitando tutti i moltissimi giovani studenti presenti a ritrovare il senso del rispetto e dell’accettazione dell’altro nella reciproca libertà, perché, “senza nulla togliere alla gravità della violenza maschile sulle donne, è giusto riflettere anche sul fenomeno opposto, il maschicidio, perché anche il maschio può essere vittima della violenza femminile.” “Oggi infatti emerge un bisogno di autenticità. Di una verità tale a trecentosessanta gradi, la sola capace di darci gli strumenti per risolvere il gap culturale che permette ancora differenze sostanziali tra uomini e donne. E che può fornirci forse perfino la soluzione per diminuire il numero dei femminicidi, costante nel tempo nonostante i passi avanti anche legislativi.”
Tanti gli studenti presenti, dal 1° e 2° Istituto Comprensivo della città e delle scuole superiori che hanno esposto striscioni e slogan, con la speranza che non restino enunciazioni del momento ma assunzione di contenuti e speranze. Quelle speranze espresse dalle parole delle sorelle della indimenticata Antonella Lettieri, presenti per testimoniare la loro sofferenza ma anche per dire parole di speranza e invito a tutte le donne a denunciare ogni forma di sopruso. Una giornata quindi, promossa dalla Fidapa di Cirò Marina, alla quale và il merito di avere riproposto al centro dell’attenzione il tema della violenza sulle donne, lasciando con la posa della panchina un segno tangibile di attenzione e riflessione. “Astag una panchina rossa per Cirò Marina, è l’invito finale della presidente, Maria Cristina Sammarco a tutti da veicolare attraverso i social, per non dimenticare.
La “panchina rossa” è stata posizionata sul lungomare dagli instancabili volontari dell’Associazione “Città Pulita”. di Oscare Grisolia
fonte: ww.ilcirotano.it