Città Solidale ricorda la Giornata Internazionale di preghiera e riflessione contro la Tratta

Non cadere nell’indifferenza e nel pregiudizio rispetto al fenomeno della Tratta degli essere umani è forse la sfida più importante che ci si pone davanti in questo periodo. Un fenomeno quella della odierna schiavitù di migliaia di persone, che ormai è divenuto un problema sociale a tutti gli effetti. Proprio in questa Giornata Internazionale di preghiera e riflessione contro la Tratta di Persone, Fondazione Città Solidale vuole ricordare fortemente tutte le vittime di questo triste fenomeno e lo fa attivando nelle sue strutture momenti di riflessione e preghiera che accomunano gli ospiti e gli operatori. Padre Piero Puglisi, Presidente di Fondazione Città Solidale, ha voluto esprimere un pensiero rispetto a questa iniziativa: «Oggi ci troviamo di fronte un fenomeno che in larga parte sta crescendo coinvolgendo tristemente sempre più persone. Anche i nostri territori che, fino a qualche anno fa, risultavano isole felici rispetto alla tratta degli essere umani, oggi vedono con evidenza l’emersione di questa forma moderna di schiavitu’. Fondazione Città Solidale, con i suoi diversi servizi, specializzando in questo campo gli operatori, mettendo a disposizione le sue strutture residenziali, nel corso degli anni ha aiutato donne e uomini che sono stati vittime e che solo grazie ad un lavoro multidisciplinare hanno avviato percorsi di autonomia e libertà.
Oggi vogliamo pregare per chi ancora vive questa situazione di schiavitù e dolore, riaffermando il nostro impegno a contrastare queste forme di devianza e povertà». Nel 2018, e nei primi due mesi del 2019, Fondazione Città Solidale è stata impegnata nel contrasto del fenomeno della Tratta anche attraverso il progetto INCIPIT, finanziato dal Ministero della Pari Opportunità e coordinato dalla Regione Calabria. Un lavoro portato avanti sulla strada, attraverso l’affiancamento alle vittime da parte di due unità di contatto che hanno coperto il territorio del basso ed alto ionio, ed hanno aiutato le vittime dal punto di vista della prevenzione dei rischi e della sensibilizzazione rispetto alla possibilità di lasciare queste situazioni di estrema povertà e violenza.
Gli operatori, nel corso del tempo, hanno constatato come il fenomeno sia in aumento e che purtroppo molte volte le vittime, donne che si prostituiscono su strada o adulti e minori che vivono sfruttamento lavorativo e sociale, diventino un problema sociale. Non bisogna però dimenticare che dietro questi fenomeni esistono degli aguzzini che non hanno alcuno scrupolo nell’infliggere dolore e sofferenze a queste persone. Oggi, nella memoria liturgica di Santa Giuseppina Bakhita, anch’essa venduta come schiava quando era bambina, preghiamo non solo per chi vive questo fenomeno ma cogliamo anche un’occasione preziosa per riflettere e sensibilizzare sempre di più l’opinione pubblica per fare fronte comune nel tentativo di debellare un fenomeno, “la Tratta degli essere umani”, che rende le persone prive di ogni forma di libertà e, soprattutto, di dignità.

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