Codice del Terzo settore: ancora troppe ombre sulla parte fiscale
La nota del Forum nazionale sottolinea come «dal testo del decreto correttivo sono purtroppo rimaste fuori alcune questioni di grande importanza. Il mancato aggiornamento delle norme fiscali per le associazioni crea un quadro fiscale penalizzante e di difficile applicazione»
Soddisfatti. Così il Coordinamento nazionale del Forum del Terzo Settore ha valutato il testo del decreto correttivo e integrativo del D Lgs 117/2017 Codice del Terzo settore pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 10 settembre scorso. In una nota il coordinamento, riunitosi mercoledì 12 settembre, per valutare i contenuti del provvedimento appena entrato in vigore scrive: «Siamo soddisfatti. Sono state accolte diverse proposte del Forum necessarie per assicurare l’operatività delle organizzazioni del Terzo settore. Fondamentale la proroga di sei mesi del termine per adeguare gli statuti alle nuove disposizioni, fissata ora al 3 agosto 2019».
Tuttavia – prosegue la nota – dal testo del decreto correttivo sono purtroppo rimaste fuori alcune questioni di grande importanza. Il mancato aggiornamento delle norme fiscali per le associazioni crea un quadro fiscale penalizzante e di difficile applicazione. Il mancato ripristino della possibilità per le Organizzazioni di Volontariato di autofinanziare le proprie attività e per le Associazioni di Promozione Sociale di realizzare servizi qualificati per i propri associati, rischia di interferire, e in alcuni casi di compromettere, l’operatività tradizionale di molti enti. Siamo fiduciosi che tali questioni, insieme ad altre altrettanto cruciali e urgenti, possano trovare adeguate soluzioni nei provvedimenti legislativi di prossima scadenza, a partire dalla Legge di Stabilità.
Per utilizzare al meglio i benefici della proroga concessa per gli adeguamenti degli statuti e per rendere completamente esecutivi i dispositivi della riforma, in particolare quelli indispensabili per la scelta del vestito statutario degli enti e quelli legati alla trasparenza e all’accountability degli enti di Terzo settore, è infine urgente l’adozione di alcuni dei provvedimenti: il decreto che definisce le cosiddette attività “diverse” (art. 6 D Lgs 117/17), l’adozione delle linee guida del bilancio sociale, l’avvio del Registro Unico senza il quale alcuni Enti di Terzo settore saranno privi di carta di identità, il provvedimento che dovrà definire contenuti e modalità dell’attività di vigilanza di enti e imprese sociali.
Claudia Fiaschi, portavoce del Forum conclude: «Confermiamo al Governo e al Parlamento la nostra disponibilità alla collaborazione e al confronto affinché, con gli strumenti legislativi disponibili, si possa arrivare, in tempi rapidi, ad ottenere il completamento del quadro normativo e a dare una risposta positiva alle attese delle oltre 300mila organizzazioni di Terzo settore italiane».