Sono 9 le comunità energetiche e sociali che Fondazione CON IL SUD sosterrà con un finanziamento di oltre 1,3 milioni di euro attraverso il primo bando dedicato a queste realtà, finalizzato a favorire nelle regioni del sud Italia, processi partecipati di transizione energetica dal basso e ridurre la povertà energetica in cui vivono le famiglie che si trovano in situazioni di difficoltà economica e sociale, mettendo al centro le comunità locali e generando benefici economici, sociali e ambientali.
Il Banco dell’energia, con un impegno complessivo di 300.000 euro, contribuirà ad alcune progettualità selezionate cofinanziando il 50% dei costi per gli impianti di energia rinnovabile o donando i pannelli fotovoltaici, tramite il contributo tecnico ed economico di partner privati, e metterà a disposizione il proprio know how tecnico in materia di efficientamento energetico, in particolare per ciò che riguarda gli strumenti tecnologici e l’impiantistica.
Per le iniziative selezionate è prevista una valutazione di impatto, che sarà realizzata da Euricse, con l’obiettivo di disporre di un supporto scientifico nel rilevamento degli effetti economici, ambientali e sociali dei progetti selezionati.
4 comunità energetiche e sociali saranno avviate in Campania, nei quartieri Poggioreale, Barra e Ponticelli di Napoli e a San Giuseppe Vesuviano, nel rione Ferrovia di Benevento; 2 in Sicilia, nella periferia a Sud di Messina e a Regalbuto in provincia di Enna; 2 in Puglia, nel rione Candelaro a Foggia e a San Severo; 1 in Basilicata, ad Anzi in provincia di Potenza.
Le iniziative coinvolgeranno 525 famiglie e circa 50 enti tra organizzazioni di volontariato, parrocchie, cooperative sociali, consorzi, imprese,
istituti di ricerca, istituzioni locali, comuni e università.
Le comunità energetiche rinnovabili sono enti composti da soggetti che, su base volontaria, si riuniscono per produrre e consumare energia elettrica pulita. Si fondano su un modello decentrato e diffuso in cui i cittadini diventano prosumers, cioè utenti che non si limitano al ruolo passivo di consumatori (consumer), ma partecipano attivamente alle diverse fasi del processo di produzione (producer) e gestione dei flussi energetici ed economici generati dalla comunità energetica.
Il modello seguito dalle comunità energetiche e sociali sostenute dalla Fondazione CON IL SUD prevede l’attivazione di processi dal basso – guidati da organizzazioni di terzo settore con il coinvolgimento di enti pubblici, imprese e cittadini – finalizzati all’installazione degli impianti sui tetti di luoghi di riferimento per la comunità locale (parrocchie, centri di aggregazione o accoglienza per persone fragili, mense Caritas) e all’individuazione del bacino iniziale di aderenti, principalmente persone in condizioni di fragilità socioeconomica.
Nella fase iniziale, un partner tecnico sarà incaricato di supervisionare l’installazione dell’impianto fotovoltaico, gestire il bilanciamento tra flussi energetici ed economici e di facilitare il processo di costruzione di “comunità”, in collaborazione con gli enti di terzo settore capofila. Progressivamente, gli aderenti alla comunità energetica e sociale, attraverso un processo di responsabilizzazione che prevede percorsi di sensibilizzazione, educazione e formazione, diventeranno parte attiva nella gestione.
La ripartizione delle entrate economiche rese possibili dal modello della comunità energetica e sociale, prevede sia il trasferimento diretto che l’accesso a servizi di prossimità, fornitura di energia o interventi di efficientamento energetico, spesa alimentare o buoni da spendere. In alcuni casi, le entrate da incentivi verranno ripartite proporzionalmente all’utilizzo di energia condivisa, remunerando i comportamenti di consumo virtuosi; in altri, verranno distribuiti in quote identiche, o un mix delle due soluzioni.
Parte delle risorse sarà destinata a iniziative di cittadinanza attiva; di sensibilizzazione alla sostenibilità, risparmio energetico e consumo critico; alla rigenerazione territoriale; al potenziamento di iniziative socio-assistenziali e al rafforzamento dei legami di comunità.
La maggioranza delle iniziative sostenute reinvestirà parte delle entrate nell’ampliamento della potenza installata attraverso nuovi impianti o acquisto di tecnologie complementari (accumulatori, software); alcune prevedono investimenti a sostegno della transizione energetica a livello comunale, regionale o europeo e altre intendono mettere a sistema risorse materiali e immateriali facendo rete con le comunità energetiche del territorio.
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