Si è conclusa sabato 17 luglio l’edizione 2021 delle Camminate dell’antica Sila, organizzata dall’ASD Calabriando di Catanzaro, che ha avuto il patrocinio della Presidenza della Regione Calabria, della Presidenza del Consiglio della Regione Calabria, del Parco Nazionale della Sila e la collaborazione dei Comuni di San Giovanni in Fiore, Aprigliano e Taverna, del Centro Internazionale Studi Gioachimiti di San Giovanni in Fiore, della sezione calabrese della Società Italiana Gerontologia e Geriatria e dell’Associazione Amici con il Cuore di Catanzaro.
Il cammino, articolato in cinque tappe consecutive, si è sviluppato su sentieri di montagna, attraversando foreste di faggi e di pino laricio, che caratterizzano le montagne della Sila calabrese. Muniti di zaino e bastoncini da trekking, a “passo lento” per godersi la natura rigogliosa e ricca nella quale erano immersi, i trentadue escursionisti hanno potuto respirare per cinque giorni quella che (secondo una ricerca universitaria del 2011 del Prof. Stefano Montanari)è l’aria più salubre d’Europa, godendo di panorami unici.
L’itinerario proposto quest’anno dal sodalizio catanzarese ha interessato i territori di tutte e tre le province silane di Catanzaro, Cosenza e Crotone. I camminatori hanno attraversato le rive e le dighe dei grandi laghi artificiali della Sila, creati all’inizio del novecento per soddisfare i bisogni energetici e idrici del territorio, e non solo. La partenza ha avuto luogo da San Giovanni in Fiore (Cs), patria del grande abate Gioacchino da Fiore che, come detto ai partecipanti dal prof. Succurro, presidente del Centro Internazionale di Studi Gioachimiti, ha ispirato Dante Alighieri nella stesura della Divina Commedia, al punto che il sommo poeta nel Paradiso dedica al monaco il famoso verso” … e luceami dallato / il calavrese abate Giovacchino / di spirito profetico dotato”.
Dopo la visita alla tomba di Gioacchino nell’Abbazia Florense gli escursionisti hanno avuto modo di ammirare i sottostanti magazzini badiali, recentemente restaurati e aperti al pubblico. Nella stessa giornata hanno poi percorso il sentiero che, attraversando l’antico ponte sul fiume Neto, porta alla località Stràgola dove i fratelli Attilio ed Emilio Bandiera furono catturati, insieme ai loro compagni, il 16 giugno del 1844. Il monte Volpintesta (m. 1729 s.l.m.) e il lago Ariamacina sono stati raggiunti nella seconda tappa della manifestazione. Andrea Ziccarelli, in rappresentanza del presidente del Parco Nazionale della Sila, ha invece accolto la folta comitiva dell’AsdCalabriando giovedì 15 luglio sulla riva dell’Arvo, a Lorica, da cui a bordo del battello elettrico gli escursionisti hanno potuto godere dello splendido spettacolo del lago. Spettacolare anche il panorama dalla Croce dei Laghi sui Colli Perilli, che è stata la successiva meta dei camminatori.
Il monte Trigone, legato alla figura di San Bartolomeo da Simeri, e il lago Ampollino sono stati protagonisti della quarta tappa, lunga circa 14 chilometri.
L’edizione 2021 delle Camminate dell’antica Sila (all’insegna del plastic free) si è infine conclusa sabato 17 luglio al lago Passante, passando per l’azienda agricola di Carlo Vizza che produce ottimi formaggi e miele. L’ultima tappa ha visto il saluto iniziale del vice sindaco di Aprigliano Andrea Muto, e quello finale del sindaco di Taverna Sebastiano Tarantino il quale ha premiato, unitamente ai presidenti dell’AsdCalabriando Gilda Russo e dell’Associazione Amici con il Cuore Antonietta Mannarino, tutti i partecipanti.
L’iniziativa, oltre a registrare la soddisfazione di tutti gli escursionisti, si è caratterizzata per un importante esperimento. Infatti la volontà di ribadire l’importanza del camminare a passo lento come attività motoria adatta a tutti, al fine di prevenire gli effetti negativi dell’ipocinesi è tra gli scopi principali dell’evento; per questo è stato posto in essere uno studio, in collaborazione con Roberto Lacava della sezione Calabria della Società Italiana Gerontologia e Geriatria e con Andrea Ferragina, docente a contratto della facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Catanzaro. Lo studio è servito a monitorare e registrare, prima durante e dopo i cinque giorni di cammino, la percezione personale della fatica e gli effetti dell’attività fisica in ambiente naturale, in altura, su un campione di soggetti ultrasessantenni.