Il 19 ottobre sono stati consegnati gli attestati del “Corso di Operatore dell’Anti-violenza” organizzato dall’Associazione di Volontariato “Centro Ascolto Stella del Mare” ad alcuni ospiti della Comunità Ministeriale, che hanno partecipato. Durante la consegna erano i presenti i diversi operatori della Comunità e il direttore Massimo Martelli. La consegna, di questo semplice attestato è stato un obiettivo di mediazione sociale e di conoscenza di una realtà associativa,che usa l’ascolto come strumento e come forma di prevenzione ad ogni disagio esistenziale.
Questo interessante corso, durato un mese, ha visto coinvolti i soci volontari e i diversi esperti che operano nel centro, attraverso degli incontri di formazione e di laboratori esperienziali . I soci e gli esperti sono i seguenti: soci fondatori Tullio De Virgilio e Simona Mandaliti, Maria De Fazio, assistente Sociale e socia volontaria del Centro, Michele Varcasia, responsabile della Comunicazione A.M.I. (Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani), Annamaria Pettinato, laureata in Scienze Tecniche Psicologiche e Stefania Mandaliti, pedagogista e criminologa forense.
Nel primo incontro, Maria De Fazio ha enunciato le diverse forme della violenza, dalla violenza fisica ossia visibile, in quanto lascia segni sul corpo, a quella economica di cui nessuno parla e difficile da riconoscere, poiché la vittima viene privata della sua indipendenza economica. Ha focalizzato l’attenzione sull’evoluzione legislativa dalla riforma del diritto di famiglia, fino al codice rosso che introduce misure restrittive in ambito della violenza di genere e riconosce diversi reati, quali ad esempio la costrizione all’ unione matrimoniale. Riportando fatti di cronaca realmente accaduti, ha accennato all’importanza della prevenzione e delle difficoltà della vittima a denunciare. Infine ha illustrato le istituzioni e le figure professionali a cui rivolgersi.
Nel secondo appuntamento Annamaria Pettinato ha approfondito la violenza assistita in ambito intrafamiliare, il bullismo, la violenza psicologica, il mobbing.
A questo momento e’ susseguito un laboratorio di tipo grafico-creativo, condotto da Stefania Mandaliti, che ha visto la creazione della sagoma del cuore,adornato con un filo da spago bianco, simbolo dell’amore verso se stessi, verso la famiglia e gli amici. I singoli partecipanti si sono uniti all’aperto sotto forma di cuore, ripetendo singole parole trascritte all’interno di questa sagoma: libertà, amore, passione sono le emozioni pronunciate. Una metafora, quella del cuore, per indicare di prendersi cura di se stessi soprattutto dopo aver subito un percorso di violenza. Ciò si può effettuare solo parlando con qualche esperto: psicologo, pedagogista, operatori del sociale, capace di supportare la vittima.
I laboratori esperienziali sono avvenuti all’interno della Comunità e negli spazi all’aperto a Simeri Mare: in una domenica di settembre, in articolare, i ragazzi sono stati coinvolti in una raccolta di rifiuti della pineta di Simeri Mare per il concetto di violenza verso l’ambiente, di come l’uomo riesce a riversare la propria aggressività anche verso il contesto in cui vive. In tal caso la spazzatura presente in uno spazio verde, rappresenta un esempio di inquinamento nei riguardi della natura.
Si è dato anche spazio al concetto dell’autostima, all’amore verso se se stessi, alle brevi frasi lasciate scritte sui fogli, che hanno evidenziato come hanno recepito un fatto importante del centro che consiste nell’educare le nuove generazioni attraverso un comportamento indicato dalle figure adulte. Questa metodologia può essere uno strumento di prevenzione contro ogni forma di crimine. Le due scienze Educazione e Criminologia, sono ampiamente presenti nello statuto del centro, motivo per cui il “Centro di Ascolto Stella del Mare” vuole essere “luogo “ di promozione all’integrazione e alla rieducazione sociale”.