Nei giorni scorsi Emmaus Catanzaro ha concluso il laboratorio di cucina presso la Comunità Ministeriale del Centro di Giustizia Minorile di Calabria e Basilicata. Il progetto, che ha avuto inizio ad agosto, è stato finanziato dal Ministero di Grazia e Giustizia.
I dieci ragazzi partecipanti, che vivono nella Comunità in regime di semi-libertà, hanno potuto apprendere le basi per preparare le pietanze di diverse culture e per sperimentare la forza aggregante che scaturisce dal ritrovarsi attorno ai fornelli con un cuoco professionista (ovvero Luciano Procopio), con delle cuoche autodidatte che si sono cimentate nella preparazione dei piatti tradizionali (Fatima Qabbal per la cucina del Marocco e Lidzyia Padmaska per la cucina dei paesi dell’Est Europa ), con la pasticcera Daniela Pisano, la sociologa Dasya Manfrida, l’esperta in igiene e dietetica Annamaria Di Lieto, e con Mariaconcetta Infuso, presidente di Emmaus, e le volontarie Giovanna Cosco e Tina Muraca.
L’ultima giornata del laboratorio ha visto i ragazzi, suddivisi in tre gruppi, impegnarsi nella preparazione di tre diverse pietanze: la zuppa di pesce, le crepes salate ed il “msemmem” (il pane del Marocco), che hanno incontrato il favore della giuria, composta da rappresentanti del Centro di Giustizia Minorile, che ha assegnato i premi. Ad ogni gruppo è stato poi consegnato un libro con le ricette realizzate insieme e le relazioni di antropologia gastronomica e igiene e dietetica, e ad ogni singolo partecipante la pergamena.