Connubio CSV – Liceo Capialbi

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SCUOLA Progetto di “Orientamento formativo-Imparo a fare facendo”

Connubio CSV-liceo “Capialbi”

Individuare le potenzialità dei ragazzi per meglio dirigerli nel mondo del lavoro

DI GIUSY D’ANGELO

PROSEGUE incessante l’attività del volontariato. Sempre con maggiore intensità si istituiscono progetti tra il mondo dell’associazionismo e la scuola. Per il secondo anno consecutivo il Csv, Centro servizi per il volontariato di Vibo Valentia intavola una solida collaborazione con il liceo statale “Vito Capialbi”, guidato dal dirigente scolastico Antonello Scalamandrè.

Le attività, finalizzate ad orientare gli studenti nel settore lavorativo, sono frutto anche delle determinazioni della Riforma della scuola. L’alternanza scuola-lavoro consente di far conoscere la vita lavorativa in attività produttive, commerciali, in organismi pubblici e privati anche del terzo settore. Non rimangono esclusi gli enti che tutelano il patrimonio artistico, Culturale e ambientale e gli enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni. Le associazioni diventano un terreno di gioco importante dove sviluppare tutte quelle competenze trasversali richieste: lavoro di gruppo, progettazione, comunicazione e competenze di cittadinanza. E non solo. Il volontariato apre le porte all’esperienza, alla motivazione personale, all’arricchimento umano. I ragazzi del “Capialbi” inseriti nel “Progetto di orientamento formativo – Imparo a fare facondo” saranno direttamente coinvolti nelle attività lavorative. Si osserverà l’alunno in contesto extra scolastico e si rileveranno le singole attitudini e potenzialità per orientare verso un eventuale inserimento occupazionale. (La grande novità è legata all’introduzione dell’alternanza scuola-lavoro. Improvvisamente -sostiene il presidento CSV Roberto Garzulli – le scuole guardano al volontariato e al terzo settore come a un mondo cui possono indirizzare i ragazzi dell’ultimo triennio per svolgere appunto l’alternanza, ora obbligatoria per tutti e con una determinata incombenza oraria. Questo implica – spiega – una nuova organizzazione per le scuole stesse, che non sempre trovano con facilità i posti necessari all’interno delle imprese. Ecco perché inizia ad emergere, come soggetto utile a questo scopo, proprio il terzo settore.

Il volontariato, dunque, come importante risorsa, da valorizzare anche da parte delle istituzioni affinché, anche tramite protocolli e comunicazioni, si dia un giusto riconoscimento: Le associazioni – conclude il presidente – devono sentirsi chiamato ad essere strumento di rilievo nella formazione dei giovani, sostenute appunto da un riconoscimento istituzionale di questo loro lavoro».

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