Contrastare la povertà infantile a Milano grazie alle ricette QuBì
Ricetta Qubì è il programma contro la povertà infantile promosso dalla stessa Fondazione Cariplo con il sostegno di Fondazione Vismara, Intesa Sanpaolo, Fondazione Invernizzi e Fondazione Fiera che questa mattina, ha raccontato i dati del primo anno di osservazione presentando, poi, i 23 progetti selezionati grazie alla call “Al Bando le Povertà” che ha permesso di coinvolgere 557 organizzazioni in 23 reti cittadine le quali gestiranno un budget di quasi 5 milioni di euro per realizzare “ricette di quartiere” supportate dalla presenza di facilitatori sociali.
Può sembrare strano parlare di povertà oggi nel giorno in cui Milano vince la classifica delle città italiane più vivibili, e lo è ancora di più se pensiamo che poveri possano essere i bambini, i ragazzi e i più giovani per i quali l’infanzia non coincide sempre con la serenità che questa fase della vita dovrebbe avere.
Povertà intesa nel senso più ampio del termine: povertà nell’avere cibo di qualità e regolarmente, povertà nel poter avere uno stile di vita sano, povertà nel poter condurre attività sportive oppure ludiche. Una povertà che si definisce multidimensionale e che, nella sola città di Milano, coinvolge circa 21.000 minori che vivono in contesti familiari bisognosi e in quartieri dove a fare la differenza può essere solo la rete di assistenza e di supporto sociale che si viene a creare grazie al lavoro, prezioso e puntuale, delle associazioni di volontariato. Questo lo scenario spiegato da Monica Villavice direttore dell’area servizi alla persona di Fondazione Cariplo. Ed è in questo contesto che opera Ricetta Qubì il programma contro la povertà infantile promosso dalla stessa Fondazione Cariplo con il sostegno di Fondazione Vismara, Intesa Sanpaolo, Fondazione Invernizzi e Fondazione Fiera con la collaborazione del Comune di Milano che questa mattina, allo spazio Oberdan di Viale Vittorio Veneto, ha raccontato i dati del primo anno di osservazione presentando, poi, i 23 progetti selezionati grazie alla call “Al Bando le Povertà” che ha permesso di coinvolgere 557 organizzazioni in 23 reti cittadine le quali gestiranno un budget di quasi 5 milioni di euro per realizzare “ricette di quartiere” strutturate, concrete e supportate dalla presenza di facilitatori sociali.
Un programma ambizioso quello di Qubì che vuole essere sostegno alle famiglie facendo in modo che la povertà sia analizzata non solo attraverso i numeri ma, anche e soprattutto, attraverso soluzioni attuabili. Un lavoro fatto di sinergia e collaborazione tra enti, associazioni e persone senza le quali la complessità del tema e della situazione attuale non si potrebbe affrontare. Un lavoro importante perché sostenere i nuclei famigliari dando sostegno ai bambini è un atto dovuto per far in modo che nessuno si senta emarginato.
Una mattinata di confronto e dibattito condotta da Enrico Mentana alla quale erano presenti Giuseppe Guzzetti presidente di Fondazione Cariplo, Carlo Messina CEO di Intesa San Paolo, Giovanni Gorno Tempini presidente di Fondazione Fiera, Paolo Morerio presidente Fondazione Vismara, Gianantonio Bissaro consigliere di Fondazione Invernizzi e Pierfrancesco Majorino Assessore alle politiche sociali del Comune di Milano.
Per Giuseppe Guzzetti “sono tanti, troppi i bambini e le famiglie che non hanno abbastanza per vivere dignitosamente. L’unico modo per affrontare il problema è un modello di intervento che chieda a tutte le forze in campo di lavorare insieme. Ecco perché i 23 progetti presentati oggi sono importanti perché puntano a mobilitare l’intero sistema – pubblico, privato e sociale – con soluzioni che partono dal basso, dalle necessità di chi vive la difficoltà in prima persona” e anche per l’assessore Pierfrancesco Majorino questo tema è una priorità nell’agenda della città visto che “Milano è il comune d’Italia che più investe contro la povertà e la grave emarginazione passando da 18 milioni di euro del 2011 ai 38 milioni del 2018. A tutte le misure messe in campo sino ad ora si aggiunge questa iniziativa che rappresenta un salto di qualità nel modo di gestire le politiche sociali”.
E ora non resta che proseguire con questo lavoro di sensibilizzazione e aiuto concreto affinché il 2019 possa essere un anno davvero migliore per tutti.