Contributi al terzo settore impegnato nell’emergenza Covid. Oltre 3 mila le domande

Sono 3.180 le domande presentate per accedere ai finanziamenti a sostegno di organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e organizzazioni non lucrative di utilità sociale impegnate nell’emergenza Covid-19 nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Lombardia e Veneto. A darne notizia è una nota del ministero per il Sud e la Coesione territoriale. A disposizione del mondo del terzo settore impegnato durante l’emergenza ci sono 80 milioni di euro provenienti dal Fondo Sviluppo e Coesione e suddivisi in 64 milioni per le regioni del Mezzogiorno e i rimanenti 16 milioni per Lombardia e Veneto.

Il termine delle domande era il 4 febbraio scorso. Delle oltre 3 mila richieste, 841 provengono da associazioni di promozione sociale iscritte nel registro nazionale e loro affiliate, spiega la nota, mentre 2.339 hanno sede operativa in una delle regioni interessate dal bando, suddivise così come segue: Abruzzo 93 domande, Basilicata 48, Calabria 232, Campania 253, Molise 43, Puglia 202, Sardegna 105, Sicilia 204, Lombardia 837, Veneto 322. “L’Agenzia per la Coesione territoriale procederà adesso, insieme alle Regioni interessate, a controllare la regolarità delle iscrizioni degli enti di Terzo Settore nei rispettivi registri, così da verificare il possesso dei requisiti soggettivi per la partecipazione al bando – si legge nella nota -. Dopodiché, la stessa Agenzia metterà a disposizione degli enti le risorse assegnate sulla base dei criteri indicati a seguire, nel rispetto delle percentuali predefinite (20% alle regioni settentrionali e 80% a quelle meridionali)”.

Il contributo sarà concesso sotto forma di sovvenzione diretta per finanziare i costi sostenuti dagli enti del Terzo Settore impegnati nell’emergenza Covid tra il 31 gennaio 2020 e il 31 dicembre 2021. Sono ammesse unicamente le spese di gestione degli immobili, quelle per l’igienizzazione, l’acquisto dei Dpi e l’attuazione di misure di contrasto alla diffusione del Covid-19. Sono considerate anche le spese per acquisto di attrezzature entro un valore massimo di 516,46 euro ciascuno, purché indispensabili per la realizzazione delle attività. Inoltre, sono ammesse le spese per l’acquisizione di beni di consumo e servizi, le spese di personale e i rimborsi spese ai volontari. Il contributo ricevuto dalla singola realtà, conclude la nota, “non potrà mai essere superiore al valore delle entrate dichiarate nel bilancio 2019 e, comunque, l’importo massimo erogabile è pari a 10.000 euro”.

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