La sperimentazione dei Corpi civili di Pace, previsti da oltre due anni e mezzo dalla legge di Stabilità del dicembre 2013, arriva finalmente alla sua fase operativa. Ecco i progetti messi in campo da Focsiv, Caritas e Papa Giovanni XXIII.
ROMA – La sperimentazione dei Corpi civili di Pace, previsti da oltre due anni e mezzo dalla legge di Stabilità del dicembre 2013, arriva finalmente alla sua fase operativa.
Come già scritto alcuni giorni fa, il Dipartimento della Gioventù e del servizio civile nazionale ha infatti reso noto l’elenco dei progetti approvati, presentati dagli enti entro lo scorso 15 febbraio, e che prevedono l’impiego di 58 giovani volontari per 13 progetti in “aree di conflitto e a rischio di conflitto o post conflitto”, 24 volontari per 4 progetti nell’ambito “emergenza ambientale all’estero” e sempre 24 giovani, ma in 3 progetti, per l’ambito “emergenza ambientale in Italia”. In totale, 20 progetti per un totale di 106 volontari, la metà circa dei 200 posti inizialmente messi a bando in questa prima fase della sperimentazione, che a regime punta ad attivarne 500.
Tre esperienze. Nonostante la sperimentazione presenti alcune difficoltà oggettive (non è piaciuta a tutti la scelta da parte dell’Unsc e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci) la scelta dell’elenco dei Paesi in cui era possibile operare), non mancano le esperienze positive. Ne raccontiamo tre.
Il progetto della Papa Giovanni XXIII. Si chiama Operazione Colomba: è il Corpo Nonviolento di Pace della Comunità Papa Giovanni XXIII, ed è presente in modo stabile in Albania, Libano, Palestina, Israele e Colombia. E proprio la sua declinazione sudamericana ha appena ottenuto la valutazione positiva (con limitazioni che saranno chiarite prossimamente) nella sperimentazione dei Corpi civili di Pace. Sono 4 i volontari che, completata la formazione, potranno partire.
I progetti di Caritas in Bosnia e nelle Filippine. Sono 3 i progetti di Caritas che hanno ottenuto la valutazione positiva per la sperimentazione dei Corpi civili di Pace. Due nell’elenco “Aree di conflitto e a rischio conflitto o post conflitto” (uno in Bosnia ed Erzegovina, uno in Kosovo), uno in quello “emergenza ambientale all’estero” (nelle Filippine).
In Bosnia lavorerà, insieme con i 4 volontari dei Corpi civili di Pace, sulla riconciliazione. Anche in Kosovo i “caschi bianchi” di Caritas (sono 6 quelli previsti in questo caso) lavoreranno sulla riconciliazione. Infine, il progetto legato all’emergenza ambientale nelle Filippine sarà dedicato alle popolazioni indigene, a partire dai residenti nelle due Caritas diocesane di Capiz e Kalibo, tra le più colpite dal tifone Haiyn del novembre 2013.
I progetti di Focsiv in Sudamerica e Africa. Cinque progetti valutati positivamente e 30 volontari pronti a partire: sono questi i numeri di Focsiv per la sperimentazione dei Corpi civili di Pace. Tre riguardano le aree di conflitto, due le emergenze ambientali. Dei tre nelle aree di conflitto, due riguardano l’America Latina: nello specifico, Ecuador e Perù.
Fonte Redattore Sociale