Riceviamo e pubblichiamo
Un amico sincero, affidabile ed onesto, un essere che con la sua presenza riempie il vuoto creato da quella solitudine che ci attanaglia arricchendo invece in termini di affetto e di gioia la vita familiare oltre che il desiderio di autonomia di una persona cieca.
Questa è la migliore descrizione che in poche parola può dare il senso di cosa sia e cosa rappresenti per un conduttore, la presenza di un cane guida, un compagno, un amico ma soprattutto uno strumento di libertà ed autonomia.
La preziosità del Cane Guida, inteso dunque come strumento di autonomia ed emancipazione oggi, seppur goda di normative specifiche come la Legge n. 37/1974, integrata e modificata dalle Leggi n.376/1988 e n.60/2006, ancora oggi non viene apprezzata a causa dell’ignoranza che spesso vede frapporsi quasi come se fossero in guerra il cieco che null’altro desidera se non vivere una vita in piena autonomia ed alcuni esercizi commerciali e/o delle aziende consortili di trasporto pubblico che ne limitano l’ingresso.
Ora, nonostante e seppur vi siano delle normative che tra l’altro prevedono delle sanzioni pecuniarie per la loro mancata osservazione, il buon senso e la buona educazione nel 2023 non abbiano ancora ad esistere in una società come la nostra che si innalza a società progredita e tollerante e che debba cadere sempre negli stessi buchi lasciati dalle generazioni del passato.
“L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, da sempre in prima linea per l’abbattimento di questo limite mentale che si frappone tra l’esercente ed il conduttore di cane guida, nel corso della sua storia centenaria ha inteso agire attraverso ogni possibile forma di sensibilizzazione poiché il dialogo, prima dell’azione di forza, è sicuramente il modo migliore per poter far comprendere a chi si ha di fronte che il Cane Guida non è da considerarsi un animale da compagnia che all’occorrenza può restare al di fuori dell’esercizio o dai teatri, cinema , da qualsiasi luogo pubblico perché parimenti è come se si chiedesse ad un soggetto carrozzato di lasciare la propria sedia e si entrare con altri mezzi e ciò sarebbe paradossale” – dichiara Luciana Loprete, Presidente UICI di Catanzaro e conduttore del Cane Guida Zelda.
Ovviamente la problematiche legate al Cane Guida non sono solamente da intendersi quelle del mancato accesso dello stesso in alcuni luoghi di interesse , ma anche i lunghi tempi di attesa prima che il richiedente possa avere l’affidamento perché è bene ricordare che il Cane Guida non è proprietà esclusiva del suo conduttore bensì esso è affidato alla cura del soggetto disabile che ha l’obbligo di rispettare ovviamente le normative igienico sanitarie mantenendo il cane sempre pulito e curato e soprattutto senza che vi siano atteggiamenti violenti nei confronti dell’animale che come ogni essere vivente merita il dovuto rispetto.
Altra problematica rilevante è da intendersi quella relativa all’età minima per poter essere affidatario di un Cane Guida, la normativa nazionale infatti non prevede la possibilità per i minori di poter presentare domanda di affidamento mentre altri stati della nostra Comunità Europea invece garantiscono questa possibilità, come la Francia che qualche anno addietro ha consegnato, attraverso una propria scuola cani guida, un meraviglioso esemplare di Labrador ad una ragazza che all’epoca dei fatti aveva ancora 17 anni. Sarebbe bello invece che anche l’ITALIA, dove l’incidenza di patologie nei giovani purtroppo è abbastanza rilevante, possa dotarsi di un dettame normativo che potesse consentire ai ciechi e ipovedenti italiani di poter richiedere l’ausilio di un cane guida senza attendere la maggiore età.
Ora vediamo invece quali sono gli atteggiamenti corretti da tenere da parte di coloro che un cane guida lo incrociano, magari per strada, sul bus, al parco, al ristorante, e con lui interagiscono. Capita spesso che le persone, magari senza volerlo, ostacolino il lavoro di questi animali che, in quanto tali, naturalmente risentono dell’interazione con l’esterno. Può sembrare una banalità, ma va ricordato che, pur rimanendo naturalmente un animale, quando indossa la guida, il cane è in assetto da lavoro, ci sono quindi alcune importanti regole da conoscere e seguire per agevolarlo nel suo fondamentale compito: qui ve ne ricordiamo alcune, da recepire e diffondere!
1. Non dare da mangiare al cane guida quando sta lavorando;
2. Non chiamare il cane guida quando sta lavorando: i fischi lo possono distrarre dal suo compito;
3. Se vuoi salutare il cane guida con carezze o interagire con lui, chiedi il permesso prima alla persona che accompagna;
4. Se hai un cane, in ogni caso, non lasciarlo sciolto nelle vicinanze di un non vedente che accompagna al guinzaglio o in guida il proprio cane; ccorre, sempre, accompagnare i propri cani in passeggiata con un guinzaglio di lunghezza massima pari a 1,5 metri.
5. Se devi dare una indicazione alla persona cieca, non afferrare tu il guinzaglio o la guida del cane guida che lo accompagna;
6. Se vedi un cane guida fare movimenti per te strani, non intervenire: può essere il suo modo di comunicare un ostacolo alla persona cieca che sta accompagnando;
7. Se vedi un cane guida che accompagna una persona mentre stai guidando, fermati ad una distanza sufficiente a non spaventarlo;
8. Non ostacolare il passaggio del cane guida su strisce pedonali o rampe (e non averne paura!);
9. Se possibile, aiuta a trovare una ubicazione comoda al cane guida sui mezzi pubblici;
10. Contribuisci a lasciare liberi i marciapiedi da biciclette e motorini: se lo spazio non consente di passare insieme, la persona cieca e il cane che la accompagna possono essere costretti a scendere dal marciapiede (e questo può essere molto pericoloso).
La maggior parte di queste regole, come visto, servono ad evitare di distrarre il cane guida dal suo importantissimo compito. Ma va anche ricordato che al di fuori del momento di “lavoro”, si tratta di cani come tutti gli altri, che possono giocare, correre, divertirsi anche con altri cuccioli ed essere coccolati!