Cultura argine alla povertà educativa Il progetto del Centro di solidarietà
Due anni e mezzo da sfruttare al meglio per dare un’opportunità di riscatto a 200 minori del capoluogo di regione costretti a fare i conti con le quotidiane difficoltà di chi vive in quartieri disagiati. È questo l’obiettivo del progetto “Vicino a te… Strategie di prossimità a contrasto delle povertà educative minorili” presentano nel pomeriggio di ieri al Centro sociale del quartiere Aranceto. Il Centro calabrese di solidarietà si tuffa, dunque, in un’altra sfida per non lasciare solo chi non può scontare le criticità del territorio. A finanziarla, con 360mila euro, l’impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Tanti sono però gli attori scesi in campo nel solco di una sinergia che a Catanzaro coinvolgerà l’Ufficio scolastico regionale, il Centro di giustizia minorile, il tribunale per i minorenni e il Comune per il pubblico insieme a tante realtà private che dell’attenzione al sociale fanno la loro missione quotidiana.
Scuola, sport e cittadinanza saranno, in effetti, i punti focali di un’iniziativa della quale la presidente del Centro calabrese di solidarietà, Isolina Mantelli, ha parlato come di «un progetto che cade ad hoc affinché il Centro possa proseguire attività per le quali – ha ricordato – ci spendiamo ogni giorno». Nobile la mission di cui è protagonista: «Combatto da anni le povertà educative per avere la possibilità di cambiare il mondo». Eppure l’ebbrezza di lavorare in quartieri disagiati tra cultura e sport non tramonta. Anzi, sa ancora coinvolgere al punto che il direttore del Centro per la giustizia minorile della Calabria, Isabella Mastropasqua, ha provato a far emergere l’importanza del progetto citando la sociologa Ota De Leonardis convinta com’è che «serva passare dai luoghi di cura alla cura dei luoghi poiché soffriamo, soprattutto nelle periferie un’assenza della cura dei luoghi che può servire a tirare fuori ragazzi dalla marginalità». Entusiasta anche l’assessore comunale alle Politiche sociali, Lea Concolino, per la quale “Vicino a te” e “Tessere di comunità” sembrano quasi essere due facce della stessa medaglia. «Vicino a te – ha sottolineato – interviene sulle fasce più importanti della società e può creare concreti percorsi di sostegno anche alla genitorialità». Questo il legame individuato tra i due progetti. Parte attiva anche l’Ufficio scolastico regionale nella convinzione, espressa dalla delegata Maria Marino, che «è obbligo formare una comunità educante». Quel che è certo è il quartiere protagonista è uno dei più complicati del capoluogo. L’impresa sarà dunque ardua, ma Andrea Barbuto e Claudio Ivan Falbo che hanno illustrato i dettagli non sono apparsi affatto scoraggiati. Anzi. La loro promessa sa di grande sfida. «Saremo un piccolo esercito di educatori nei quindici condomini per costruire relazioni, far apprezzare la bellezza del costruire e dare rinascita e riscatto sociale al quartiere». Altro che arrendersi al grigiore dei palazzoni: l’augurio è che sport, alla cultura e cittadinanza attiva possano fare la differenza. Sarà il tempo a tracciare il bilancio, ma le premesse del successo ci sono e poggiano tutte sull’entusiasmo che accomuna anche i rappresentati dei partner privati coinvolti.
an.sc.