Cultura e disabilità, un progetto italiano tra i finalisti del premio Cese per la società civile
Selezionati 5 progetti tra 150 candidature provenienti da 27 Stati membri dell’Ue. Tra di essi, un’iniziativa italiana che favorisce con l’arte e la cultura l’inclusione sociale di persone con disabilità mentale. La premiazione il 13 dicembre a Bruxelles durante la sessione plenaria del Comitato economico e sociale europeo (Cese)
Giunto nel 2018 (Anno europeo del patrimonio culturale) alla sua decima edizione, il Premio Cese per la società civile quest’anno celebra le identità, i valori e il patrimonio culturale europei come forza unificatrice per l’Europa.
Tra i finalisti del premio del Comitato economico e sociale europeo (Cese) è stata selezionata la cooperativa italiana Aria Nuova, che lavora da anni con pazienti che soffrono di disabilità mentale, ed è specializzata nel trattamento di persone provenienti dagli ex ospedali psichiatrici giudiziari. Aria Nuova concorre al premio con il suo progetto “Eco Museo“, che aiuta le persone con disabilità mentale ad ampliare la loro comprensione della bellezza e del concetto di identità e a sensibilizzarle al patrimonio culturale dei luoghi in cui vivono.
Il progetto coinvolge 39 partecipanti con diversi gradi di disabilità che vivono in Campania, una regione con un ricco patrimonio culturale e artistico. Accompagnando i pazienti nei siti culturali e, successivamente, consentendo loro di esprimere in modo creativo le esperienze estetiche acquisite in laboratori partecipativi, l’iniziativa riduce il loro senso di isolamento e rimuove gli ostacoli alla loro inclusione sociale, affermando così il diritto universale alla cultura.
Con l’iniziativa “Eco Museo”, Aria Nuova concorre per il premio insieme ad altri quattro candidati, due provenienti dalla Germania, uno dalla Grecia e uno dal Regno Unito.
Il Comitato economico e sociale europeo ha selezionato questi cinque progetti tra 150 candidatureprovenienti da 27 Stati membri dell’Ue, a riprova dell’enorme entusiasmo con cui la società civile rende omaggio alle diverse identità dell’Europa, promuove il suo ricco patrimonio culturale e riafferma i valori fondamentali europei contro le crescenti voci isolazioniste e le recenti narrazioni fondate sulla paura.
Il progetto vincitore e la graduatoria finale saranno annunciati nella cerimonia di premiazione, che si terrà il 13 dicembre a Bruxelles durante la sessione plenaria del Cese. Il premio, che è rappresentato da una somma di 50.000 euro, verrà suddiviso tra i cinque progetti selezionati al fine di dare ulteriore impulso alle loro attività orientate alle comunità.
Le altre quattro candidature selezionate sono:
Festival di cortometraggi Balkans Beyond Borders (Grecia): un festival cinematografico annuale cui partecipano produzioni internazionali e transfrontaliere che coinvolgono sia gli Stati membri dell’Ue che i paesi candidati dei Balcani. L’obiettivo è quello di sostenere l’integrazione culturale di questi ultimi nell’Ue e di utilizzare l’arte come fattore per superare le differenze determinate dalla storia della regione.
Safe Passage: un’organizzazione britannica che si occupa di ricercare nuovi percorsi sicuri e legali affinché i minori rifugiati possano raggiungere luoghi dove iniziare una nuova vita. Con la sua campagna per commemorare Kindertransport, un’operazione di soccorso di massa realizzata negli anni ’30, quando le comunità britanniche accolsero bambini in fuga dalla persecuzione nazista, Safe Passage traccia un parallelo con la situazione attuale, affrontando le questioni dell’identità e dei valori europei nella speranza di creare un retaggio permanente di protezione per i minori rifugiati in Europa.
SWANS, un’iniziativa tedesca che organizza seminari per l’avanzamento professionale e la carriera dirigenziale destinati a studentesse universitarie dalle elevate potenzialità provenienti da famiglie immigrate e a donne di colore, al fine di aiutarle a ottenere il posto di lavoro che meritano. La speranza è quella di contribuire a creare un mercato del lavoro più inclusivo, in linea con le diverse identità e i valori europei, e di emancipare le donne di questo gruppo, che sono spesso oggetto di discriminazioni.
Sapori danubiani – Il pane ci unisce: un progetto di Danube Networkers for Europe (Germania) che utilizza il tema del pane quale patrimonio culturale immateriale che unisce i cittadini europei nella loro diversità. Organizzando attività e festival di panificazione aperti a persone di tutte le età, etnie e contesti sociali, il progetto intende accrescere la consapevolezza delle radici culturali comuni nella regione del Danubio e in tutta Europa.
Il Presidente del Cese Luca Jahier ha indicato nella cultura una delle priorità della sua presidenza, che ha avuto inizio nell’aprile 2018. Nel commentare il premio ha dichiarato: «Il patrimonio culturale e i valori europei racchiudono un enorme potenziale inutilizzato in quanto forza propulsiva di unità, mentre la molteplicità delle identità all’interno dell’Europa conferisce ai suoi cittadini una grande apertura alla diversità. Questi elementi saranno essenziali per sanare le nostre divisioni e sconfiggere l’insoddisfazione che offre un terreno fertile al nazionalismo. Una nuova enfasi sul nostro patrimonio culturale può contribuire a quello di cui, a mio avviso, l’Europa ha bisogno: un secondo Rinascimento».
Al Premio Cese per la società civile possono partecipare sia singoli sia organizzazioni senza scopo di lucro. La sua finalità è quella di premiare “l’eccellenza nelle iniziative della società civile”; esso si incentra ogni anno su un tema diverso che riguarda un importante settore di attività del Cese. Le edizioni precedenti sono state dedicate all’imprenditorialità innovativa tesa a promuovere l’integrazione dei gruppi svantaggiati nel mercato del lavoro, alla solidarietà con i migranti e alla lotta contro la povertà.