La gestione dei dializzati e trapiantati del Pugliese Ciaccio di Catanzaro è impossibile per mancanza di tre nefrologi e nove infermieri. L’allarme è lanciato dall’Aned associazione nazionale emodializzati dialisi e trapianto – Le sollecitazioni per la necessaria attenzione al problema dell’organico sono cadute letteralmente nel vuoto , mai successo in passato!
Ora che la proverbiale professionalità e disponibilità della dirigenza medica e degli infermieri non sono più sufficienti a soddisfare le necessità dei reparti di nefrologia e dialisi si manifestano malumori e preoccupazioni a tutti i livelli organizzativi, in foto quella dei dializzati del 2° turno odierno.
Infatti, all’aumento dei pazienti in trattamento dialitico corrisponde una diminuzione di organico, soprattutto infermieristico per avvenuti pensionamenti, per licenze lunghe derivanti da diritti (L104), lunghe decenze per rilevanti patologie di alcuni e infortuni vari. Il rapporto infermiere-paziente di 1/3 è passato ad 1/5 persino nel terzo turno giornaliero, programmato nei giorni dispari della settimana per le emergenze che ormai sono una normalità. Ecco perché la situazione è ingestibile e ancora di più insicura. Il personale ha esaurito le riserve anche fisiche per procedere al normale trattamento. Urge un adeguamento immediato dell’organico e revisione della organizzazione perché l’estate incalza e le ferie sono indispensabili.
Aned, da tempo, come la responsabile facente funzione della nefrologia con nota scritta , ha denunciato la necessità improrogabile di adeguare l’organico. Ora , anche gli infermieri sono mobilitati e minacciano di bloccare ogni ulteriore collaborazione straordinaria se , da subito , non si provveda all’adeguamento dell’organico indispensabile.
Anche la mancata pubblicazione del DCA 50/17 incide, e non poco, per via di prevista assunzione di nr 2 nefrologi e qualche infermiere, incide sulla scarsa fiducia degli operatori del Pugliese per una immediata soluzione del problema
D’altra parte, in una regione dove ci si accorge – a stento e con ritardo – della liquidazione doppia di fatture per prestazioni sanitarie, per inesistente pianificazione di posti rene artificiali, per mancato rispetto dei Lea (Trasporti dializzati) e quant’altro, quanto succede al Pugliese Ciaccio non sembri meraviglia , purtroppo, più di tanto. Però, tutto’ questo induce sfiducia nei malati al punto da spingere all’emigrazione sanitaria, che evidentemente interessa tanto qualcuno, non certo i dializzati e trapiantati.
Allora, quali sono i veri motivi di tanto ostracismo per i malati di rene davanti a simile e pericolosa situazione al Pugliese Ciaccio di Catanzaro?