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Donazione di sangue nei locali della moschea
Margherita Esposito
Cirò Marina
La numerosa comunità islamica che risiede a Cirò Marina, vuole essere parte attiva nella società locale in cui vive tra integrazione e ancora forme di isolamento e emarginazione. Se dal punto di vista sociale quella musulmana, rappresentata soprattutto da un centinaio di cittadini marocchini, resta una comunità alquanto chiusa in se stessa, le differenze culturali scompaiono di fronte alla volontà di essere solidali. Così, il centro culturale Assalam, nel quartiere Montagnella, sabato mattina, ha accolto medici, infermieri e volontari della sezione cittadina dell’Avis per una donazione di sangue alla quale hanno aderito 19 tra uomini e donne che frequentano la Moschea di Cirò Marina.
Una collaborazione, quella tra l’Avis e il centro Assalam, diretto dal giovane Tarik Chaouki, che è stata intessuta nel corso dei mesi scorsi ed è stata suggellata dalla iscrizione di diversi cittadini musulmani tra i donatori. Stavolta, la comunità straniera ha fatto un passo un più, offrendo gli spazi contigui alla propria moschea come sede per una giornata di donazione. Tutto ciò è stato possibile grazie ai lavori di ristrutturazione che l’associazione “Assalam”, è riuscita a realizzare mettendo insieme il denaro necessario, il materiale e la propria forza lavoro per ampliare e adattare i locali, posti a pianterreno del Palazzo di via Massa Carrara. A Cirò Marina la popolazione straniera – che comprende, uno sparuto manipolo di cittadini europei, latino, centro e nord americani che sfiorano le 25 unità – nel gennaiop scorsi si attestava su 1.056 persone; di queste 467 sono uomini, 589 le donne. La comunità di immigrati marocchini conta 130 cittadini (86 maschi e 44 femmine) e rappresenta il secondo gruppo di stranieri per dimensioni, dopo quello rumeno che, si attesta attorno alle 400 unità. Al terzo posto, gli albanesi con 115 residenti (65 maschi e 50 donne).
Medici e infermieri dell’Avisaccolti nel centro Assalamnel quartiere Montagnella