Si chiama ‘No estoy sola’ e potrebbe salvare la vita a centinaia di donne in Messico. L’idea è nata in una delle città più violente del mondo: Ciudad Juarez. L’applicazione lancia l’allarme se azionato con un movimento o con un testo predefinito e avverte parenti e amici inviando la posizione geografica con un messaggio online e via sms.
ROMA – Si chiama ‘No estoy sola’ l’applicazione che potrebbe salvare la vita a centinaia di donne in Messico. L’idea è nata non a caso una delle città più violente del mondo: Ciudad Juarez. Il funzionamento è semplice: agitando il telefono, o premendo un pulsante predefinito, le donne potranno avvisare una lista scelta di parenti o amici di trovarsi in una situazione di pericolo imminente.
E se il traffico dati è terminato, nessun problema: l’applicazione invia infatti un semplice sms, con la posizione della persona ottenuta tramite Google Maps. Indispensabile è invece la copertura della rete telefonica. L’invio inoltre è ripetuto per almeno 10 minuti, per assicurare che almeno uno dei contatti prescelti dalla proprietaria dello smartphone riceva il messaggio. Ciudad Juarez nel 1990 è stata ribattezzata la “città mondiale del crimine”, soprattutto contro le donne: stupri, rapimenti violenze di ogni genere colpiscono in particolare i ceti più deboli della popolazione. Gli autori sono spesso collegati alle bande criminali, ma non di rado sono persone comuni. Allora i casi registrati furono circa 1.500. Ad oggi il fenomeno sembra decisamente ridotto, con 306 registrati nel 2010, 54 nel 2016 e 17 in questi primi 7 mesi del 2017. Ma gli attivisti per i diritti umani non intendono abbassare la guardia.
FONTE: Redattore Sociale
AUTORE: (DIRE)