“Donare un sorriso rende felice il cuore, arricchisce chi lo riceve, senza impoverire chi lo dona. Non dura che un istante ma il suo ricordo rimane a lungo”. Sono le prime frasi della poesia “Il valore del sorriso” di Padre Faber, perchè il sorriso è coraggio, sostegno, forza e condivisione: in una parola terapia. Ed è stato proprio il sorriso l’elemento comune che ha unito tutti i pazienti del Centro Clinico San Vitaliano che, in occasione della giornata dedicata al Santo patrono di Catanzaro, hanno festeggiato “l’onomastico” della clinica, San Vitaliano appunto, nel corso di una intera giornata ricca di attività e intrattenimenti messi a punto dallo staff educativo formato da Chiara Celia, Maria Masciari, Raffaella Pate e Mirella Saladino coordinate dalla caposala Caterina Ester e che ha visto coinvolti tutti i pazienti dei tre reparti presenti in clinica: Sla, Riabilitazione estensiva e Centro Diurno. La giornata è iniziata in compagnia di Alessio Bressi e Giuseppe Muraca, polistrumentisti esperti nell’utilizzo di zampogne, organetti e tamburelli.
Molto emozionante e divertente è stato l’allestimento del teatro dei burattini che per la maggior parte degli ospiti si è rivelato come un giocoso salto nel passato. Il pomeriggio è stato dedicato al puro divertimento ed alla sana allegria grazie alla partecipazione di 10 clown dell’associazione Clown Vip di Catanzaro, presieduta da Anna Paola Aragona, che è una delle 53 associazioni federate a VIP ITALIA Onlus. ViviamoInPositivo è lo slogan che i volontari avevano stampato sui loro coloratissimi camici con i quali hanno fatto il giro di tutte le stanze dei pazienti affetti da Sla, donando loro una sferzata di allegria e abbracciando quella tacita sofferenza sulla quale, quasi con ironica sfida, mettevano quel naso rosso che veniva trasformato in una prospettiva di speranza. Successivamente giochi di magia, musiche, danze e gioie varie hanno allietato i pazienti ricoverati in riabilitazione estensiva. A fine giornata un ricco buffet, la degustazione di una colorata torta e simpatici muffin realizzati direttamente dagli ospiti durante le attività di terapia occupazionale.
“Il centro clinico San Vitaliano – ha affermato il presidente Alfredo Citrigno – è una struttura che dal 2011 ad oggi ha cercato di trovare la giusta strada per proporre al territorio e principalmente ai suoi pazienti e rispettive famiglie, strategie e modalità concrete di partecipazione sociale che si connettono al nostro nuovo modo di intendere la cura e la riabilitazione. Grazie alla professionalità della nostra equipe, il metodo del “prendersi carico” è divenuto globale perché tiene conto non solo della malattia e della cura ma principalmente della persona che sta dietro alla malattia. Ed è per tale ragione che occasioni di incontro e di socializzazione come quella dei festeggiamenti in onore di San Vitaliano, rappresentano momenti di cura dell’animo di ogni nostro ospite e delle famiglie che sono sempre con noi e che ci aiutano in un cammino spesso difficile. Riteniamo – ha concluso Citrigno – che compito della medicina non è solo curare, ma assistere il malato tentando di comprenderlo in tutta la sua completa, integrale, unica realtà di persona ”. Alla giornata di festa erano presenti anche le famiglie degli ospiti coinvolte in momenti di spensieratezza da condividere con i loro cari lontani dal pensiero della malattia.
“Per noi del Centro Clinico San Vitaliano – ha detto il direttore sanitario della struttura Giuseppe Mancuso – è prioritario superare la visione del paziente-malato solo oggetto di cure e di intervento terapeutico farmacologico, una condizione questa spesso alienante, passiva e paternalistica. Noi vediamo nei nostri ospiti dei soggetti attivi che, insieme a noi, necessitano di essere maggiormente coinvolti ed inclusi in un sistema territoriale e istituzionale che non può starci lontano. Se occorre mettere il paziente al centro non di una relazione “di” cura, ma di una relazione “che” cura, allora occorre instaurare percorsi relazionali che vedono coinvolti anche il territorio e le sue istituzioni, per arrivare a: “curare qualche volta, alleviare spesso, confortare sempre”.