La Fondazione Fidapa, con sede in Roma, è un’onlus che ha come scopo statutario quello di aiutare le donne ad entrare ed a reinserirsi nel mondo del lavoro. In perfetta aderenza a quanto stabilisce lo Statuto, nel determinarsi a porre in essere azioni positive che abbiano anche come finalità l’eliminazione di discriminazioni di genere, la presidente, Maria Candida Elia, e il CdA della Fondazione rivolgono la loro attenzione alle donne che hanno subito violenza e che sono prive di occupazione lavorativa, offrendo ad alcune la possibilità di frequentare gratuitamente un corso di formazione per addette alla reception.
La mancanza d’indipendenza economica, infatti, è uno dei fattori che impedisce alle donne di ribellarsi a situazioni di disagio e di violenza soprattutto nell’ambito familiare, con conseguenti tragici risvolti che oggi appaiono sempre più frequenti.
Il contributo, seppure modesto, ma concreto, che si intende apportare, è, appunto, quello di consentire ad almeno 25 donne, che hanno subito violenza, di acquisire una formazione professionale specifica che faciliti la loro entrata nel mondo del lavoro in un settore, quello turistico-alberghiero, che oggi è uno dei pochi a poter offrire opportunità occupazionali.
Il corso di formazione, il cui costo è a totale carico della Fondazione, è stato affidato all’Agenzia accreditata SVI.MA. G ed ha avuto inizio martedì 4 aprile a Catanzaro.
Al termine del percorso formativo, è previsto uno stage di 50 ore presso alcune aziende specializzate nel settore.
Tale progetto formativo diventa, quindi, un’ azione concreta a supporto delle donne vittime di violenza, per una rivalutazione delle loro competenze lavorative.
Preziosa, al riguardo, è stata la collaborazione dell’associazione “Attivamente Coinvolte”- centro antiviolenza operante nelle province di Vibo Valentia e Catanzaro – in persona della sua presidente, Stefania Figliuzzi, che, proprio in ragione dell’attività da sempre messa in atto nell’accoglienza di donne in difficoltà e vittime di violenza, ha svolto l’azione di supporto e di ausilio per l’identificazione di coloro a cui il progetto è mirato.
Sono state così coinvolte ben quindici donne, che sono altamente motivate a frequentare il corso di formazione, mentre per altre dieci ci si avvarrà delle moderne tecniche di comunicazione , che consentiranno di seguire il corso a distanza.
L’auspicio, da calabresi, è che tante altre realtà del nostro territorio, Enti pubblici e privati, associazioni e istituzioni contribuiscano ad informare, sensibilizzare, e sostenere nuove forme d’opportunità socio-lavorative a favore delle donne vittime di violenza.