Si sono svolti sabato i lavori dell’Autoconvocazione del volontariato italiano. Più di 300 volontari presenti a Roma da tutta Italia per costruire il messaggio che il volontariato vuole dare al Paese.
Un volontariato che rivendica prima di tutto la propria identità e la propria autonomia e non solo la capacità di rispondere a bisogni sociali sempre più urgenti in questo delicato momento di crisi del nostro Paese.
Un volontariato che rappresenta più di 4 milioni e mezzo di cittadini e che esprime centinaia di migliaia di organizzazioni e che chiede di essere riconosciuto per i suoi valori e per la sua azione.
I volontari sono presenti ovunque e nei più diversi ambiti che vanno dal piano educativo, a quello dell’accoglienza, dall’inclusione sociale alla tutela dei diritti, alla salvaguardia dell’ambiente e del territorio e del patrimonio artistico e culturale, fino agli interventi di protezione civile, all’impegno internazionale, al contrasto alla povertà e alla emarginazione sociale.
Tutti i temi, questi, che sono stati affrontati negli otto gruppi di lavoro durante la giornata dell’Autoconvocazione: dal tema dei valori del volontariato a quelli della coesione sociale, dal volontariato e legalità, alla sussidiarietà e ai beni comuni, toccando ancora i temi del rapporto con la comunicazione e la globalizzazione della solidarietà, le reti e il volontariato generazionale.
Il volontariato insomma rivendica il suo ruolo e chiede di poter contribuire a giocare un ruolo anche politico all’interno del nostro Paese, con particolare riferimento al Disegno di Legge Delega di Riforma del Terzo settore.
Presente all’incontro anche l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Roma, Francesca Danese, ex vicepresidente di CSVnet, che ha invitato il volontariato a partecipare più attivamente affinché “si impicci” dei bilanci dei comunali. “Oggi troppi capitoli di bilancio vengono chiusi. Non dobbiamo disperdere le risorse. Occorre reagire. Prendiamo insieme posizioni chiare sul welfare. Lo sapete, anch’io vengo da questo mondo. E dopo soli due mesi sono finita sotto scorta. Questo significa che il volontariato sa guardare avanti”.
“A me il coraggio non manca” ha detto ancora Danese. “Anche gli assessori hanno bisogno di un terzo settore forte, capace di svolgere una politica attiva. A quelli che mi conosco lo ripeto spesso: se sbaglio, tiratemi le orecchie. Dal volontariato, che ben conosco, ora mi aspetto nuovi suggerimenti e preziose indicazioni. Inoltre – ha suggerito Danese – sarebbe interessante creare un incontro sia con gli assessori delle città metropolitane sia con quelli dei piccoli Comuni, coinvolgendo in questa alleanza anche l’Anci”.
L’assessore al sociale di Roma ha poi affrontato l’emergenza migranti. “Sul tema dell’immigrazione mi aspetto da voi un appello incisivo” ha detto rivolgendosi ai volontari. “E’ necessario chiedere un corridoio umanitario. Cercate di andate oltre i vostri territori, contaminiamoci con l’Europa sociale”.
L’ultima proposta della Danese riguarda il 5 dicembre, giornata internazionale del volontariato. “Roma è una città che può contare su un volontariato serio e competente, su tante cooperative per bene, su una cittadinanza attiva. Anche per questo mi piacerebbe che Roma Capitale potesse ospitarvi di nuovo. Magari il prossimo 5 dicembre. Perché da qua, in quella data, possa davvero partire quel movimento di pensiero nuovo. E anche una proposta concreta. Cose di cui abbiamo tanto bisogno”.