Fino al 5 agosto la raccolta fondi a sostegno del Centro Calabrese di Solidarietà all’interno del Magna Graecia Film Festival

La terza serata della XX edizione del Magna Graecia Film Festival nell’arena del porto di Catanzaro si è aperta con un focus emozionante sulla solidarietà.

L’anteprima del MGFF – off, condotto dalla giornalista Eugenia Ferragina – ha visto quale protagonista d’eccezione il Centro Calabrese di Solidarietà con la sua storia, i suoi percorsi, gli obiettivi raggiunti e i progetti futuri sempre vicini a chi, nella città di Catanzaro, si trova a dover combattere con fragilità legate a dipendenze e violenza.

Sul palco dell’Area Porto, il direttore amministrativo del Centro, Vittoria Scarpino, e la responsabile del Centro studi, Katia Vitale,  hanno ripercorso le tappe principali della storia dell’Ente no profit che da 37 anni opera nel campo del disagio e dell’emarginazione giovanile, attraverso l’accoglienza, il prendersi cura e l’attivazione di azioni di reinserimento sociale di soggetti svantaggiati quali, donne vittime di violenza, tossicodipendenti, alcooldipendenti, immigrati, giovani disagiati e famiglie.

 “In tutti questi anni abbiamo accolto oltre 3.700 ragazzi, accompagnandoli nel loro percorso di guarigione – hanno spiegato – ci occupiamo di fragilità e siamo un luogo di solidarietà difficile da narrare a parole perché pieno di emozioni, siamo una goccia nell’oceano, ma come diceva Madre Teresa di Calcutta, anche una sola goccia serve affinché l’oceano possa crescere”.

Una occasione importante, quindi, per far conoscere le tante attività del Centro Calabrese di solidarietà e lanciare la raccolta fondi a sostegno dell’Ente che proseguirà per tutta la durata del Magna Graecia Film Festival: ogni sera, fino al 5 agosto, infatti, operatrici e operatori saranno presenti nell’area con le teche destinate alle solidarietà. Ogni centesimo in più sarà una opportunità di creare realtà progettuali, attività e servizi a supporto e a sostegno degli ospiti di tutte le strutture in cui il Centro si articola e vive dando vita ad una comunità che diventa famiglia.

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