"Fiori del deserto" si presenta alla città

fiori del deserto

E’ per contrastare lo stigma ed il pregiudizio, che li portano a vergognarsi e ad isolarsi, che i giovani utenti dei centri di salute mentale di Catanzaro hanno costituito un’associazione di volontariato, “Fiori del deserto”. E per esprimere la loro incredibile forza creativa, nello stesso giorno in cui due anni fa moriva Renato Denardis – il poeta talentuoso che, come loro, frequentava il centro – hanno ben pensato alla formula dello spettacolo per rivelarsi alla società. Nel “deserto” sociale che li circonda, i ragazzi con disabilità mentale “rifioriscono” attraverso le loro abilità artistiche e l’attaccamento alla vita: non più “figli di un dio minore”, dunque, ma giovani che ricercano il loro posto nel mondo e che sono molto di più rispetto alla sofferenza ed al disagio che esprimono.

Lo spettacolo gratuito che avrà luogo al Politeama il 18 dicembre, a partire dalle ore 18, e che sarà preceduto da una mostra curata dagli stessi protagonisti, vuole essere un momento in cui i ragazzi che saliranno sul palco si ripromettono di abbattere il muro dell’ignoranza, che emargina chiunque viva il problema della malattia mentale, e di compiere un importante passo in avanti nel processo di autostima che perseguono da tempo. Ad affiancarli nella realizzazione dell’evento saranno i volontari dell’associazione Ave-Ama, che in loro hanno sempre creduto, con il patrocinio del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asp di Catanzaro, diretto da Gregorio Corasaniti, ed il sostegno del Centro Servizi al Volontariato della provincia di Catanzaro: “La psichiatria che si ferma alla terapia coglie solo un aspetto della sofferenza – così ha esordito Corasaniti alla presentazione dell’iniziativa, tenutasi presso la direzione generale dell’Asp, con la moderazione del giornalista Domenico Gareri che condurrà anche lo spettacolo di domenica – Dietro il disagio di tipo mentale c’è una storia che noi non conosciamo, ed il miglioramento del punto di vista operativo e specialistico nella cura della malattia mentale non può prescindere dall’inserimento di queste persone in un mondo più “aperto””. Di pari avviso il direttore generale dell’Azienda Sanitaria, Giuseppe Perri, convinto più che mai che la malattia mentale, trattata per anni in termini di contenimento acuto, debba prevedere un’adeguata riabilitazione nel percorso di cura. Lo sanno bene i volontari di Ave-Ama, che hanno avviato da anni un processo di inclusione all’interno del Dipartimento, ed hanno contribuito a far nascere “Fiori del deserto” per far sentire le famiglie meno sole (molte, infatti, ignorano l’esistenza di strutture territoriali specifiche) e farsi conoscere dalle altre associazioni: come hanno avuto modo di dichiarare Rosellina Brancati, per conto di Ninetta Cristallo, presidente di Ave-Ama, e Caterina Iuliano, in rappresentanza dei ragazzi di “Fiori del deserto”, questi ragazzi hanno bisogno di essere aiutati ad esprimersi, a trovare il loro posto in una società che ne ha quasi paura. Sono ragazzi che hanno molto da dare, e che hanno scoperto il valore del volontariato e dell’altruismo per superare le loro difficoltà. Lo stesso Renato Denardis sapeva regalare emozioni indescrivibili nei suoi versi poetici: quegli stessi versi che saranno recitati, domenica prossima, da Giuseppe Pambieri.

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