Fondazioni, nuove norme 5S: “Solo una per partito”
Una sola fondazione o associazione collegata a un partito. Partiti e fondazioni accomunati dalla stesse regole di trasparenza nei finanziamenti. Ogni passaggio di denaro dovrà essere documentato e confermato dal visto del notaio. Per chi si candiderà in futuro, tranne nei comuni sotto i 15mila abitanti, obbligo di postare sul sito del partito curriculum e certificato penale. Una “rivoluzione” per M5S, “fuffa” per l’ex senatore Pd Ugo Sposetti, storico tesoriere dei Ds.
Arriva alla Camera il ddl “spazzacorrotti” del Guardasigilli Alfonso Bonafede, che lancia il Daspo permanente per chi corrompe, anche in assenza di una condanna definitiva, e gli agenti sotto copertura (ma il reato di traffico di influenze scende da 5 a 4 anni e 6 mesi e non sarà intercettabile). Ma ecco, in coda, i quattro articoli sulla trasparenza finanziaria dei partiti, aggiunti dal vice premier Luigi Di Maio. «Niente di nuovo», secondo Sposetti, che ai grillini chiede invece una legge «per garantire la trasparenza tra M5S e la Casaleggio Associati» perché «ormai basta l’obbligo del bonifico e tutto è tracciabile, tant’è che chi ha usato i bonifici è finito
Il ministro Bonafede vuole finanziamenti tracciabili. Il Pd: “Nulla di nuovo: sia trasparente la Casaleggio Associati” nei guai». Le commissioni Giustizia e Affari costituzionali avranno di che discutere, perché comunque per la prima volta, e dopo autorevoli sollecitazioni come quelle del presidente dell’Autorità Anticorruzione Raffaele Cantone, il rapporto tra partiti e fondazioni dovrà essere trasparente. Un partito non potrà avere più di una fondazione di riferimento. Quella e le altre fondazioni che volessero sostenere la forza politica dovranno garantire la tracciabilità del denaro e garantire una copertura notarile. Una pena del triplo o del quintuplo del denaro versato potrebbe abbattersi sul partito. Chi rifiuta le nuove regole di trasparenza non potrà più sostenere nessuno. Cade l’obbligo di documentazione solo per 500 euro l’anno (erano 5mila nel decreto Letta del 2013). Guardasigilli Il grillino Alfonso Bonafede è ministro della Giustizia nel governo Conte